Cassa integrazione, 15 milioni di euro dalla provincia di Vicenza che si sostituisce alla latitanza dell’Inps in Veneto

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Attilio Schneck presidente Autoserenissima A31 A4 provincia Vicenza
Attilio Schneck presidente Autoserenissima A31 A4 provincia VicenzaIn migliaia da mesi attendono l’indennità. I sindacati attaccano: “colpa dell’eccesso di richieste dal Mezzogiorno”

In Veneto succede anche questo: la crisi che ha costretto molte aziende a mettere in cassa integrazione guadagni (CIG) parte delle maestranze vede l’Inps latitante, in quanto i lavoratori stanno aspettando da ottobre l’arrivo delle indennità loro spettanti dal trattamento di CIG in deroga. 700 euro al mese che fanno la differenza in tanti bilanci familiari, con almeno 3.000 lavoratori in regione costretti a fare i salti mortali per portare a casa il pranzo e la cena.

Tutto ciò si deve all’Inps che il 20 dicembre scorso ha di fatto bloccato le richieste di erogazione giunte attraverso la Regione per il periodo ottobre-dicembre 2012. Il motivo di questa decisione deriverebbe dal fatto che, a fronte di una certa costanza di domande proveniente dalle regioni del Nord, viceversa nel Mezzogiorno queste sarebbero esplose con una crescita del 42%, cosa che ha indotto l’istituto ad un supplemento d’indagine per valutare se questo boom da parte del Sud Italia sia effettivamente dovuto o si sia in presenza di fenomeni truffaldini. Secondo il segretario della Cisl del Veneto, Giulio Fortuni, “in Puglia, con una popolazione attiva che è circa la metà di quella del Veneto, le richieste di Cig in deroga sono superiori di quasi il 30%. In più, regioni come Puglia, Calabria e Campania non hanno mai versato la quota di loro competenza del trattamento nelle casse dell’Inps”.

Mentre a Roma si cerca di “scorporare” nel bilancio dell’Inps le risorse destinate alle aziende del Nord, le singole aziende si preparano ad intervenire, attingendo ai fondi del TFR per sostenere i propri lavoratori. Si mobilitano anche gli enti locali come la provincia di Vicenza, che ha messo a disposizione 15 milioni di euro per anticipare gli ammortizzatori sociali ai lavoratori vicentini per far fronte ad una crisi sempre più stringente.

Le indennità, secondo normativa, sono a carico dell’Inps, con anticipazione da parte delle aziende fintantoché il Ministero del Lavoro e l’Istituto di Previdenza non completano le pratiche burocratiche. Il procedimento mette però in crisi aziende che, già in sofferenza, sono costrette ad erogare somme importanti da recuperare dopo alcuni mesi. Queste somme e questa attesa potrebbero essere l’elemento scatenante di una cessazione definitiva. Da queste considerazioni è nata la volontà della Provincia di farsi carico dell’anticipazione della Cassa Integrazione Straordinaria: una boccata d’ossigeno per le aziende che possono così impegnare i loro soldi per la ripresa dell’attività, ma anche un sollievo per i lavoratori che hanno la certezza di una indennità mensile, senza che si crei un vuoto temporale tra l’avvio dell’ammortizzatore sociale e il percepimento dell’indennità.

Dal 2007 ad oggi sono state sempre più le aziende che hanno fatto ricorso a questo strumento. Se nel 2007, quando ancora si trattava di una sperimentazione, 3 aziende avevano sottoscritto l’accordo con la Provincia, nel 2012 questo è stato fatto da 82, con un picco di 89 nel 2010. Fino alla fine del 2012 sono stati 7.263 i lavoratori cui la Provincia ha erogato l’indennità, numero che a fine gennaio 2013 è già aumentato di qualche centinaio di unità.

Ad oggi, la provincia di Vicenza è ancora l’unica provincia veneta, e tra le poche in Italia, ad avere attivato lo strumento dell’anticipazione della cassa integrazione con queste modalità, stabilendo un contatto diretto con aziende e lavoratori a seguito di accordo che non si limita semplicemente al fattore economico, ma prevede anche un monitoraggio da parte della Provincia perché sia garantita la rotazione dei lavoratori nella messa in cassa integrazione e perché si riservi un’attenzione particolare ai lavoratori che versano in situazioni di particolare disagio, anche al fine di evitare tensioni sociali. “Non è certo una normativa che chiede alla Provincia di intervenire anticipando le indennità ai cassintegrati – commenta il commissario straordinario dell’Ente, Attilio Schneck – ma è la nostra volontà di affrontare la crisi economica a fianco delle nostre aziende e dei nostri lavoratori, mettendo a loro disposizione strumenti concreti e soprattutto attivabili in tempi brevi. Un risultato raggiunto anche grazie alla sinergia con le associazioni di categoria e le parti sociali, che hanno da subito dimostrato di apprezzare il nostro intervento e di interpretarlo come un utile strumento per monitorare situazioni di disagio e prevenire crisi sociali oltre che economiche”.