Il comune di Castelnuovo del Garda (VR) abbandona l’ISEE e adotta un nuovo indicatore

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Consegna pettorina 2 1“Fattore famiglia”, nuove politiche a sostegno delle famiglie in difficoltà

La Sala Rossa del Palazzo Scaligero, sede della provincia di Verona, ha ospitato la presentazione de “Fattore famiglia”, l’innovativo indicatore economico che sarà adottato dal Comune di Castelnuovo del Garda per sostenere le famiglie bisognose. La sperimentazione verrà condotta dal Comune di Castelnuovo in collaborazione con il Dipartimento di scienze economiche dell’Università di Verona e servirà a calibrare la retta mensile delle scuole dell’infanzia per essere poi estesa ad altri servizi. Il progetto coinvolgerà anche i comuni di Zevio e Nogarole Rocca e vedrà presto l’adesione anche di Salizzole e Gazzo Veronese.

“Fattore famiglia” è l’innovativo indicatore, che, nel calcolo dei costi per gli utenti dei vari servizi sociali e sociosanitari, non solo tiene conto delle situazioni reddituali e patrimoniali, ma contempla anche a pieno titolo il numero di figli e i carichi di cura, ad esempio la presenza nel nucleo familiare di anziani non autosufficienti o di disabili.

Secondo il sindaco di Castelnuovo, Maurizio Bernardi, “la nostra amministrazione ha sempre voluto mettere al centro della propria attività la famiglia. Siamo convinti, infatti, che siano le persone il vero motore per la crescita e lo sviluppo. In questo senso il ‘Fattore famiglia’ si propone come un aiuto importante per tutti i nuclei familiari cui sarà destinato. Grazie all’aiuto del Forum delle Associazioni familiari e all’Università di Verona abbiamo dato il via a una sperimentazione che, siamo convinti, sarà utile a tanti cittadini”. Con questo nuovo indicatore “puntiamo – sottolinea Bernardi – ad integrare i dati delle dichiarazioni Isee dei contribuenti: un questionario facoltativo ci permetterà di raccogliere informazioni più dettagliate per inquadrare meglio le situazioni di reddito e di capitale delle famiglie. Il quadro economico risulterà più chiaro anche in considerazione della condizione più o meno problematica dei suoi componenti, mi riferisco ad esempio alla presenza di anziani o disabili. Inizialmente il modello servirà per calcolare le rette mensili delle scuole dell’infanzia, ma confidiamo di poterlo estendere al più presto anche ad altri servizi. Crediamo, infatti, che sia giusto intervenire in modo equo e mirato per aiutare concretamente chi ne ha effettivamente bisogno”.

Per Federico Perali, docente del dipartimento di Scienze economiche dell’Università di Verona, “la messa a punto di ‘Fattore famiglia’ è stata un’esperienza importante, che ha visto la stretta collaborazione dei ricercatori dell’Università di Verona con i sindaci dei Comuni aderenti. La sperimentazione di questo nuovo strumento ha l’obiettivo di individuare i nuclei familiari più bisognosi e di dare rilevanza alle entità più vulnerabili, per procedere ad una ridistribuzione più equa delle scarse risorse a disposizione delle amministrazioni. Auspico che questo tipo di iniziativa, oltre a coinvolgere un numero sempre maggiore di Comuni, sia esportata e proposta anche a livello nazionale: l’esperienza locale, infatti, può costituire un valido modello da cui partire per formulare e presentare riforme realmente efficaci”.