Gli assessori all’agricoltura del Nord Italia: no a penalizzazioni sul consumo di vino

Levata di scudi della politica e delle organizzazioni dei produttori contro il Piano d'azione predisposto dalla direzione generale per la sicurezza alimentare per la lotta al cancro.

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consumo di vino

Gli assessori alle risorse agroalimentari di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia e Piemonte fanno fronte comune dopo l’annuncio dei contenuti del Piano d’azione predisposto dalla direzione generale per la sicurezza alimentare per la lotta al cancro (Europe’s Beating Cancer Plan), contenente alcune indicazioni che, dicono gli assessori, «hanno dell’incredibile»: il consumo di vino, secondo il documento pubblicato pochi giorni fa dalla Commissione, nuocerebbe gravemente alla salute: senza se e senza ma.

«Il consumo moderato e consapevole del vino, che fa parte delle tradizioni e dello stile di vita degli europei, sarebbe quindi assimilato all’abuso di alcol e di superalcolici – scrivono in una nota congiunta gli assessori delle quattro regioni -. Rileviamo come tutto ciò si ponga in antitesi con quanto la comunità scientifica ha più volte affermato, riconoscendo al vino importanti ricadute positive sulla salute sia per i benefici apportati da piccole quantità di alcol sia per gli altri componenti di questa bevanda, tra i quali diversi antiossidanti sicuramenteamici” della nostra salute. Le conseguenze per uno dei settori più importanti dell’agricoltura italiana ed europea sarebbero devastanti: le politiche di sviluppo che da sempre accompagnano il settore sarebbero infatti messe pesantemente in discussione e tutto ciò sarebbe addirittura accompagnato dall’invito a riportare sulle etichette immagini e scritte che oggi siamo abituati a vedere sui pacchetti di sigarette».

Per i rappresentanti regionali le rassicurazioni che la vicepresidente della Commissione Ue Margaritis Schinas si è affrettata a rilasciare, seppur incoraggianti, non sono però sufficienti ad eliminare le preoccupazioni in ordine ad un’iniziativa dettata dalla disinformazione degli uffici di Bruxelles che va censurata con decisione.

Più positiva la reazione delle organizzazioni della filiera vitivinicola di Confagricoltura, Cia-Agricoltori Italiani, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Copagri, Unione Italiana Vini, Federvini, Federdoc e Assoenologi, secondo cui l’appello delle organizzazioni del settore al Commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni e agli europarlamenti Paolo De Castro e Herbert Dorfmann.

«È necessario scongiurare il rischio che decisioni avventate e dogmatiche mettano in pericolo il futuro di una filiera strategica per il nostro Paese come quella vitivinicola, senza peraltro riuscire a trovare una soluzione ai problemi di salute pubblica» proseguono le associazioni della filiera del vino, che nella lettera inviata al commissario Ue e agli europarlamentari rendono noto di «apprezzare il grande sforzo dell’Ue nel programmare un piano coordinato di attività che sostengano il contrasto a questo male e che richiamino l’attenzione dei governi per uno sforzo comune, importante per la salute dei cittadini europei e per lo sviluppo mondiale futuro».

«Nel documento della Commissione Ue si parte tuttavia da un assunto erroneo, ovvero che qualsiasi consumo di alcol sia dannoso, senza tenere conto della quantità consumata o delle condizioni in cui si realizza il consumo. È inconfutabile che un consumo eccessivo di alcol, qualsiasi sia la bevanda in questione, sia nocivo per la salute, ma non è tuttavia corretto considerare che il consumo moderato di vino, durante i pasti, rappresenti un pericolo per la salute», spiegano le associazioni.

La filiera vitivinicola sottolinea a tal riguardo la determinazione con cui le varie sigle abbiano iniziato a lavorare, «con un approccio assolutamente volontario, sulla strada dell’autoregolamentazione in merito a calorie e ingredienti. L’indicazione del valore energetico e dell’elenco degli ingredienti, su cui siamo assolutamente d’accordo è ora in via di realizzazione e presto verrà inquadrata a livello normativo nell’ambito della riforma della Politica Agricola Comune-Pac».

Le organizzazioni manifestano infine la propria perplessità per il quadro di incertezza che oggi si profila nelle politiche di promozione dei prodotti agricoli. «È oggi imprescindibile uno sforzo di trasparenza da parte della Commissione per rassicurare l’intera filiera sulla volontà di proseguire nelle azioni di sostegno volte ad incrementare la competitività delle imprese sui mercati internazionali e ad accrescere il livello di conoscenza dei prodotti vitivinicoli di qualità a Dop/Igp presso i consumatori».

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