Prima riunione della sottocommissione per l’Alto Adige del Parlamento austriaco

Gahr: «intensificare le relazioni politiche con l'Alto Adige dopo la pandemia da Covid-19».

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sottocommissione per l'alto adige
Da dx il presidente della sottocommissione per l'Alto Adige del parlamento austriaco, Hermann Gahr, con il ministro Esteri austriaco, Alexander Schallenberg.

A Vienna si è svolta la prima seduta della sottocommissione per l’Alto Adige del parlamento austriaco presieduta da Hermann Gahr, membro dell’ÖVP, alla presenza del ministro degli Esteri austriaco, Alexander Schallemberg.

«Sono molto felice che la sottocommissione per l’Alto Adige si sia riunita per la prima volta durante questa legislatura federale – ha detto Gahr -, durante la quale siamo riusciti a fare chiarezza su importanti questioni su temi di attualità legati alla crisi Covid-19. L’Alto Adige è e sarà sempre un partner importante per l’Austria e per me è di grande importanza che l’Alto Adige sia rappresentato con una sola voce nel parlamento austriaco».

Nel corso della seduta tra i temi trattati anche l’autonomia speciale dell’Alto Adige, in cui si sottolinea in modo particolare lo stretto legame e la collaborazione con la provincia autonoma. 

«In futuro l’Austria continuerà ad esercitare coscienziosamente la sua funzione di tutela verso l’Alto Adige – ha sottolineato Gahr -. Dopo la pandemia da Covid-19, vorrei intensificare ulteriormente lo scambio parlamentare con il Consiglio provinciale altoatesino e la relativa giunta, oltre a programmare una visita della sottocommissione Alto Adige a Bolzano».

Per Gahr non solo l’autonomia altoatesina è esemplare, ma anche la regione europeaTirolo-Alto Adige-Trentino”, di cui si è parlato più volte durante la seduta della sottocommissione. Questa singolare cooperazione transfrontaliera tra le regioni dell’Euregio Tirolese è nata all’inizio degli anni ’90. Il fulcro della cooperazione è l’istruzione e la scienza, la salute e le infrastrutture, l’economia e il turismo, l’ambiente, i giovani, l’energia e la cultura. 

«La pandemia da Covid-19 ci ha mostrato che agire e pensare europeo è importante in tali situazioni, così come uno stretto coordinamento politico. Vogliamo – continua Gahrcontinuare su questa linea e promuovere la cooperazione transfrontaliera, ad esempio nel settore del traffico in termini di transito o il progetto della galleria di base del Brennero. Ma vogliamo anche lavorare più da vicino sulla questione del lupo. Le zone alpine e montane meritano una protezione speciale. Qui è particolarmente importante seguire percorsi comuni a livello europeo al fine di portare avanti i nostri obiettivi comuni». 

Il 10 ottobre 1920 l’Alto Adige fu formalmente annesso all’Italia. A causa della pandemia da Covid-19, non è stato possibile tenere una cerimonia commemorativa dei 100 anni e, se possibile, secondo Gahr, l’iniziativa dovrebbe essere recuperata. «Una grande ingiustizia avvenne 100 anni fa: l’Alto Adige fu annesso all’Italia contro la volontà della popolazione. Fu tragico e doloroso: donne e uomini furono cacciati dalle loro case, le famiglie distrutte e le persone diventarono una minoranza in Italia – evidenza Gahr -. L’ostinata resistenza della popolazione e l’abile diplomazia politica hanno permesso di creare autonomia in Alto Adige e di risolvere il conflitto delle minoranze. La memoria comune di questo evento deve essere una lezione per noi in futuro. La violenza non è mai la via, ma la pace e la coesione. La nostra storia comune ci collega e con forze unite possiamo affrontare le sfide e gli obiettivi futuri. Ciò ha sempre contraddistinto la regione europea, questa cooperazione è un modello e un simbolo per un’Europa comune».

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