La pandemia da Covid-19 è la più importante nella storia dell’Umanità e tutto il mondo scientifico si è coalizzato per affrontarla.
Le patologie provocate dalla pandemia da Covid-19 hanno causato un numero notevolissimo di ammalati e di deceduti: oltre a questo uno sconquasso psicologico tra la popolazione creando ansie, depressioni, psicosi o, quanto meno, un grave disagio. Ne è puntuale dimostrazione la crescita dell’uso di psicofarmaci che nell’ultimo anno è notevolmente aumentato.
Tale situazione è causa anche di un danno all’economia perché per spendere ed investire nei vari campi occorre entusiasmo, ottimismo, gioia di vivere. Diversamente, chi ha ancora una certa disponibilità accumula. Mi viene detto che i depositi bancari sono aumentati decisamente nell’epoca del confinamento fermando la circolazione del denaro e questo blocca l’economia che ha bisogno di investimenti nei vari settori.
Ultimamente, noto nei miei numerosi contatti con persone, pazienti e non, un certo rasserenamento perché si riesce ad intravvedere alla fine del tunnel della pandemia da Covid-19 un bagliore, una luce ed una speranza che è rappresentata dall’arrivo dai vaccini. Il “V-Day” europeo del 27 dicembre è una data storica e io, da europeista convinto, ne ho gioito. Speriamo che l’Italia si dimostri all’altezza della grande sfida-opportunità.
Da medico che ha vissuto in prima persona gli enormi progressi della medicina rimango convinto che l’immunità è la migliore e più grande difesa del genere umano dall’aggressione di agenti patogeni, tumori compresi. La vaccinazione è un dovere sociale del singolo nei confronti della comunità. Il vaccino contro l’attuale Coronavirus, anche con le sue varie mutazioni, è sicuro ed efficace ed anche l’esigua quota (5-7 %) dei non rispondenti, con questi, se si ammalano, che sviluppano una malattia di entità più lieve.
Il fatto che i vaccini debbano avere l’avvallo della FDA americana e della EMA europea prima di essere messi in commercio deve rassicurarci. Io attendo con ansia di poter usufruire di tale opportunità e mi rivolgo a tutti i sanitari ed alla classe medica in particolare ricordando che vaccinarci è un dovere morale, deontologico e rispondente al nostro giuramento di Ippocrate. Con tale giuramento ci siamo impegnati, oltre al resto, a non causare danni ai nostri pazienti, ben sapendo che i “camici bianchi” sono tra i maggiori diffusori del Covid-19. Non bisogna inoltre dimenticare il pesante tributo di morti dato durante la pandemia dai sanitari.
Mi sento di rivolgere ai “No Vax” un accorato appello perché si convincano e/o rassegnino al fatto che l’unica arma che abbiamo per combattere-arrestare la pandemia è la vaccinazione di massa che potrà salvare loro ed i loro figli. Serve una vaccinazione al buon senso, cosa che significa anche rispettare le specifiche competenze scientifiche.
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