Osservatorio Osve: fine anno bisesto e funesto tra cibo, vini e spumanti

Consumo quasi stabile per l’ultimo giorno dell’anno a 38/39 milioni di bottiglie (-2% rispetto al 2019). Stappate solo 1,9 milioni di bottiglie di Champagne (-39% rispetto al 2019). Spesa per il brindisi di fine e inizio anno stimata in 200 milioni di euro quasi tutta per le bollicine nazionali (-35% il fatturato rispetto alla notte 2019-2020). 

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Fine anno bisesto e funesto all’insegna delle tipicità locali, sobrietà e convenienza, cercando di rinunciare il meno possibile, sfruttando per spesa alimentare nei supermercati le promozioni sottocosto che, nel caso del vino, secondo l’indagine condotta dall’Osservatorio Osve, hanno visto le scorte esaurite in poche ore. 

Per gli acquisti di cibo la spesa alimentare è in crescita soprattutto di alimenti base per fare cucina a testimonianza di come gli italiani in casa siano tornati in forze davanti ai fornelli in cucina. 

L’Osservatorio Osve guidato da Giampietro Comolli fornisce un quadro dei consumi di bollicine. I volumi di bottiglie di vini stappati nel 2020 sono molto simili a quelli del 2019, evidenziando un sostanziale cambiamento dei luoghi di consumo, i tempi, la durata del consumo. 

Luoghi solo domestici, essendo il canale Ho.Re.Ca. messo fuori combattimento per decreto: da qui il forte divario nel fatturato totale del comparto, nel valore della singola bottiglia al consumo, del valore medio della bottiglia stessa. A un prezzo medio a bottiglia nazionale stappata nel 2019 fra 9-10 euro (pari a 310 milioni di euro) corrisponde nel 2020 una spesa di circa 200 milioni di euro, con un crollo del prezzo medio a 5-6 euro a bottiglia, grazie anche alle scorte effettuate dai consumatori nelle promozioni sottocosto. Ancor più evidente il divario per lo Champagne consumato in Italia e da sempre concentrato a fine anno e quasi interamente nei locali pubblici: contro 3,1 milioni di bottiglie di Champagne nel 2019, nella notte di San Silvestro 2020 si stapperanno solo 1,9 milioni di bottiglie, con una perdita di 80 milioni di euro di fatturato, pari al 45% in meno. Il minor fatturato globale non è dovuto solo alle vendite sottocosto, bensì al fatto che manca il 90% (entità molto pesante) della spesa fuori casa della notte di Capodanno. 

Quasi il 50% delle bottiglie consumate fuori casa nel 2019 sono rientrate in casa dalle finestre, aumentando i brindisi domestici con gli acquisti diretti e online, bottiglie regalate e in scambio tra amici. Soprattutto gli acquisti nella Gdo negli ultimi giorni sono aumentati del 10% rispetto all’anno scorso. Il calo del fatturato globale di bollicine nell’ultimo giorno dell’anno è dettato soprattutto dalla differenza fra valore dell’acquisto diretto e spesa alle feste, cenoni, locali notturni, feste degli alberghi, pari a 170 milioni di euro in una sola notte. Non ci sono ristori o mancette che tengano!  

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