I terremoti sono stati i protagonisti delle cronache odierne con eventi accaduti in Croazia e in Italia. Il premier croato Andrej Plenkovic, che in mattinata aveva visitato la località di Sisak, che ieri era stata colpita da una scossa di terremoto con magnitudo 4,5 Richter, è immediatamente partito per Petrinja, cittadina di 25.000 abitanti a 44 chilometri a SudEst di Zagabria, epicentro della fortissima scossa di oggi che ha fatto registrare una magnitudo 6,3 Richter, scossa che ha sviluppato un’energia superiore di 4 volte al terremoto che ha martoriato Amatrice nell’Alto Lazio.
Dopo aver parlato telefonicamente con il sindaco di Petrinja, Darinko Dumbovic, Plenkovic ha immediatamente mobilitato l’esercito, inviando nella città colpita un primo contingente di 300 militari.
«Stiamo mettendo a disposizione tutti i servizi disponibili per aiutare le persone e ripulire le zone distrutte – ha twittato il primo ministro croato -. La cosa più importante ora è salvare vite umane».
Dopo la violenta scossa di magnitudo 6.3 delle 12.20, la Croazia centrale è stata attraversata da uno sciame di altre scosse minori, la più forte delle quali è stata alle 13.34 di magnitudo 4.5, con epicentro 14 km da Sisak, cittadina non lontana da Petrinja, la località che ha registrato i danni maggiori per il terremoto odierno, con il centro quasi interamente distrutto e con una decina di vittime già accertate.
I terremoti di oggi in Croazia sono stati distintamente avvertiti in tutto il NordEst, estendendo gli effetti a gran parte dell’Italia che ha allertato la Protezione civile pronta per intervenire a portare soccorso alle località colpite.
I terremoti croati allarmano l’Italia (e non solo) per la vicinanza al confine italiano (dista un centinaio di chilometri dal Friuli Venezia Giulia) della centrale nucleare di Krsko, costruita 40 anni fa con tecnologie obsolete e che rischia di rimanere danneggiata con seri pericoli per la popolazione proprio perché costruita in zona sismica. Dai controlli effettuati dall’Arpa del Veneto non risultano rilasci di sostanze radioattive.
Terremoti anche nel Veronese: in poco meno di due ore, localizzato tra Salizzole, Isola della Scala ed Erbè, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in provincia di Verona ha registrato tre distinti eventi: dai 3,4 gradi di magnitudo su scala Richter del primo evento delle 14,02, si è passati al secondo di 2,8 delle 14,44 fino a salire al 4,4 del terzo delle 15,36, quest’ultimo avvertito chiaramente in gran parte del NordEst.
Anche se non si registrano danni alle cose e alle persone, il servizio ferroviario sulle linee Brennero-Verona e Milano-Venezia (oltre che sulle tratte minori) è stato sospeso fino al tardo pomeriggio per consentire i controlli alle infrastrutture della rete.
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