Gestione del Mose di Venezia centralizzata a Roma

I deputati Dem veneti Pellicani-Rotta: «è fatto e va gestito con i soldi dello Stato. Serve al più presto la costituzione dell’Autorità per la laguna di Venezia».

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gestione del mose
Piazza San marco a Venezia nuovamente allagata dall'alta marea.

Mentre le polemiche per l’ennesimo, inatteso “bagno” di Venezia sommersa da una marea imprevista che ha mandato sott’acqua quasi tutta la città ad iniziare dalla Basilica di San Marco, arriva la proposta dei deputati veneti del Pd, Nicola Pellicani e Alessia Rotta, che invitano il governo ad attivare quanto prima l’Autorità per la laguna di Venezia per la gestione del Mose.

«Capiamo la frustrazione del presidente Luca Zaia di non avere nessun merito nella realizzazione del Mose, ma è davvero paradossale che pretenda di essere lui a decidere chi debba gestirlo. Guarda caso il suo alleato Luigi Brugnaro – affermano in una nota i parlamentari Pellicani e Rotta -. Zaia deve farsi una ragione del fatto che il Mose è un’opera realizzata completamente con risorse statali per quasi 6 miliardi. Perciò, la gestione del Mose non può che essere in capo allo Stato, che dovrà garantire anche le ingenti risorse necessarie per la gestione e la manutenzione dell’opera, calcolate in 80/100 milioni l’anno». 

Per Pellicani e Rotta, «l’Autorità per la Laguna, che non è altro che la riproposizione del Magistrato alle Acque, ma con maggiori strumenti e più personale e soprattutto maggiori risorse a disposizione, che coinvolge ovviamente anche comune, regione e i vari soggetti interessati. A nessun sindaco è mai passato per la testa di farsi carico della gestione di un’opera così complessa e con costi elevatissimi. A meno che il comune di Venezia non intenda farsi carico di tutto, costi compresi, perché come appare chiaro a tutti gli italiani, non è pensabile fare i federalisti con i soldi degli altri». 

Riguardo ai ritardi e alla marea verificatasi ieri, per Pellicani e Rotta c’è stata «un’evidente sottovalutazione delle condizioni meteo generali e delle previsioni delle maree, nonostante, a quanto pare, il Tavolo tecnico di cui fanno parte tutti i centri di rilevazione delle maree, avessero previsto il rischio di un’acqua alta fino a 130 cm. Bisogna perciò istituire al più presto l’Autorità per la laguna di Venezia, nel segno della massima chiarezza. Va inoltre stabilità la quota di azionamento delle paratoie che non può restare a 130 cm ma va riportato a 110 cm, come si era già stato stabilito».

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