Al Cineca di Bologna arriva il supercomputer Leonardo, il quinto più potente al mondo

Sarà uno dei tre centri di supercalcolo europei (gli altri due in Finlandia e Spagna). Attivo dal 2021.

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supercomputer leonardo

Una macchina 10 volte più veloce di quelle attualmente in uso in Europa, la quinta più potente al mondo: è il supercomputerLeonardo”, che sarà gestito dal Cineca e sarà installato nel 2021 al Tecnopolo di Bologna. 

La macchina, frutto della collaborazione tra ministero dell’Università e Ricerca, Cineca (Consorzio interuniversitario per il calcolo automatico), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa), sarà progettata, sviluppata, prodotta e collaudata in Europa basata su tecnologia BullSequana XH2000 di Atos, equipaggiato con 14.000 processori accelerati GPU di Nvidia e sarà in grado di fare 250 milioni di miliardi di operazioni al secondo, con una capacità di archiviazione di oltre 100 petabyte (l’equivalente di 32 milioni di Dvd). In parole povere, circa 10 volte la potenza di calcolo del sistemaMarconi100”, sempre del Cineca, che ad oggi è al nono posto della classifica mondiale dei sistemi di supercalcolo Top500. 

Leonardopermetterà ai ricercatori italiani ed europei di avere a disposizione un supercomputer paragonabile a quelli installati da Stati Uniti, Cina e Giappone che «potranno individuare le strategie per la mitigazione e la risposta a eventi naturali come terremoti, tsunami, eventi vulcanici, assetto idrogeologico – spiega il Cineca – e per il contrasto alle pandemie». Proprio il Cineca, con le sue attuali macchine di supercalcolo, partecipa al progetto europeo “Escalate4CoV” per individuare le molecole adatte alla preparazione di nuovi farmaci per la cura al coronavirus. 

La presentazione di “Leonardo” è avvenuta nel corso di una videoconferenza. A livello europeo, sono tre i sistemi di supercalcolo (cosiddetti “pre-exascale”) finanziati. E quello di Bologna (gli altri due sono in Finlandia e Spagna), è il primo ad annunciare le specifiche tecniche. 

«È con una punta di orgoglio che abbiamo annunciato i fornitori del supercomputer “Leonardo” – spiega il direttore generale del Cineca, David Vannozzi – ponendo così la prima pietra di un edificio ambizioso che saprà mettere l’Italia e l’Europa in grado di competere con Cina, Stati Uniti e Giappone. Il supercalcolo è oggi decisivo nella competizione economica. È anche la porta d’ingresso all’intelligenza artificiale. E con il supercomputerLeonardo” si mettono in tempo reale elementi di conoscenza a disposizione del decisore politico». 

Proprio quello che sta accadendo nella lotta al Covid-19, afferma Vannozzi, «con l’isolamento di una molecola in grado di impattare sulla proteina spike del Coronavirus, è possibile ripeterlo anche in altri campi». Il supercomputer “Leonardo” sarà tra l’altro “vicino di casa” di quello utilizzato per il data center del Centro meteo europeo, che avrà sede anch’esso al Tecnopolo di Bologna. «Gli ambiti di applicazione del supercalcolo sono illimitati – ribadisce Vannozzi – e ora abbiamo posto le basi per entrare nella quarta rivoluzione industriale e rileggere la realtà, per modificarla, attraverso il supercalcolo». 

Plauso al Cineca dal ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, e da Roberto Viola, responsabile della direzione generale Reti di comunicazione e tecnologie dell’Unione Europea. «Questo supercomputer sarà tra i primi cinque al mondo – afferma Violacombinerà le migliori tecnologie di intelligenza artificiale e nasce nell’ambito dell’Impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni (Joint Undertaking EuroHPC), che ha deciso di investire in infrastrutture di calcolo avanzato basate su una tecnologia europea competitiva. Contribuirà a sviluppare ulteriormente le capacità di Italia e Europa in aree di applicazione chiave». Per la comunità scientifica italiana è un nuovo salto in avanti. Che fa anche sognare in grande. «Speriamo che il prossimo passo sia avere per le ricerche del futuro anche un computer quantistico a Bologna», afferma il presidente dell’Infn, Antonio Zoccoli. 

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