Artigiani di Mestre: “detassare le tredicesime ai cassaintegrati”

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Il costo per l’erario non supererebbe i 150 milioni di euro, dando ossigeno ai redditi e ai consumi. Intanto, la “tredicesima” se ne va per oltre il 70% in spese obbligatorie (bollo auto, Imu, canone Rai, ecc)

La Cgia di Mestre lancia la proposta di detassare le tredicesime dei lavoratori, almeno quelle dei cassaintegrati: “è probabile che l’introduzione di questa misura non si tradurrebbe in un aumento automatico dei consumi. Ciononostante, la detassazione delle tredicesime di quei lavoratori che per una parte dell’anno sono stati in cassa integrazione avrebbe un valore simbolico molto importante che consentirebbe loro, e alle rispettive famiglie, di trascorrere un Natale un po’ meno amaro”. Questa la proposta lanciata dal segretario degli artigiani mestrini, Giuseppe Bortolussi, proprio nei giorni in cui i dipendenti italiani stanno ricevendo la tredicesima mensilità.

Quanto potrebbe costare questa misura? A fronte di oltre un miliardo di ore di CIG concesse  dall’inizio dell’anno ad oggi, in termini di unità standard questo monte ore corrisponde a circa 510.000 lavoratori in cassa a zero ore. Pertanto, l’eventuale detassazione anche parziale delle tredicesime di coloro che per una buona parte dell’anno sono stati in CIG potrebbe costare allo Stato al massimo 150 milioni di euro.

Dalla Cgia tengono a sottolineare che si tratta di stime approssimative, in quanto non esistono statistiche ufficiali in grado di fornire con precisione il numero di lavoratori potenzialmente interessati da questo fenomeno. Inoltre, bisognerebbe sciogliere l’incognita relativa a quanta parte della tredicesima debba essere sottoposta a detassazione. Infine, da un sondaggio commissionato dalla Cgia a Panel Data su come spenderanno la tredicesima gli italiani, emerge che rispetto a 10 anni fa la quota di tredicesima spesa per l’acquisto dei regali natalizi è scesa di quasi la metà. Dieci anni fa il 30% circa della tredicesima mensilità veniva spesa per i consumi; quest’anno, invece, la parte dedicata a quest’ultima finalità si attesterà poco sopra il 17%.

Il 18% degli italiani si aspetta una tredicesima più bassa. Complice l’inflazione e quindi un minore potere di acquisto, con il numero crescente di dipendenti in mobilità o in cassa integrazione; le attese di oltre il 18% degli italiani per la tredicesima sono al ribasso. Solo il 5% si aspetta una variazione positiva e il restante 76% non prospetta particolari variazioni rispetto allo scorso anno.

Spese natalizie ridimensionate per oltre l’80% degli intervistati. La situazione economica influenzerà le spese natalizie per almeno 8 italiani su 10. Vi è la tendenza generalizzata di utilizzare solo una piccola parte dell’importo per i consumi di Natale (46%), si farà maggiore attenzione alle spese da effettuare, cercando di risparmiare almeno parte della tredicesima per far fronte alle spese future che si dovranno sostenere. Inoltre rispetto al 2011 cresce il numero d’italiani che dichiarano che non utilizzeranno la tredicesima per coprire le spese natalizie (dal 10% al 19%).

A livello territoriale sono i cittadini del Nord a sentire in misura maggiore la necessità di ridimensionare le spese natalizie (il 20% non utilizzerà in nessun modo la tredicesima per i consumi natalizi), mentre si rileva una maggiore propensione di spesa al Centro che nel 23% dei casi ne utilizzeranno almeno la metà per le spese natalizie.

Ma dove andrà a finire la tredicesima? Il 71% delle tredicesime degli italiani è già spesa per coprire gli acquisti “obbligatori” di fine 2012 ed inizio 2013. La maggior parte della tredicesima, dunque, andrà a coprire le spese che normalmente si devono sostenere tra la fine dell’anno in corso e l’inizio di quello successivo, rappresentate da tasse (IMU), assicurazioni, bolli auto, prestiti di vario genere. Il difficile momento economico e le preoccupazioni per il prossimo futuro si fanno sentire anche a livello di consumi “natalizi”: infatti, si ridimensiona (intorno al 17%) la componente di tredicesima destinata a consumi ed arriva al 12% l’importo destinato a risparmio/accantonamento per spese future.

Il confronto con gli anni precedenti mette in evidenza da una parte un impiego più consistente della tredicesima per far fronte alle spese obbligatorie (dal 61% del 2011 al 71% del 2012) e dall’altra una minore propensione ai consumi (passando dal 22% del 2011 al 17% rilevato per quest’anno). L’aumento dei costi che gli italiani devono sostenere si riversa anche sui risparmi ed investimenti che passano dal 17% del 2011 all’11% attuale.

Il cambiamento in atto è ancora più visibile con la percezione della tredicesima di 10 anni fa; solo metà dell’importo veniva usato per le spese obbligatorie, una buona fetta era destinata ai consumi (30%) ed il restante 20% veniva accantonato in risparmio. Il maggior impiego della tredicesima per sostenere le spese obbligatorie è trasversale a tutte le aree geografiche, ma al Nord risulta più accentuato a scapito di un calo dei consumi superiore rispetto alle altre aree.

Nel dettaglio, la tredicesima del 2012 degli italiani. Il 45% della mensilità aggiuntiva verrà destinata al pagamento di mutui, affitti e prestiti (il 6% in più rispetto all’anno scorso) e il 26% al pagamento di assicurazioni, bollette e tasse (IMU), quasi il 4% in più rispetto al 2011. In ogni caso gli italiani non rinunciano al Natale; il 7% della loro tredicesima sarà destinato alle spese natalizie, ma sarà un Natale più contenuto con una diminuzione dei consumi rispetto al 2011. In flessione ma pur sempre intorno al 10% la quota di tredicesima destinata ad acquisti per vestiario, casalinghi e tecnologia ed altri regali, magari da soddisfare con l’arrivo dei saldi. Per contro, ad investimenti e risparmi andrà quasi il 6% in meno delle somme destinate l’anno precedente; con l’aumento delle spese e la diminuzione del potere di acquisti per gli italiani è sempre più difficile accantonare risparmi.


Rispetto all’anno scorso, pensa che la Sua tredicesima sarà:

Non sa / non risponde = 1,5%

Elaborazioni CGIA Mestre su interviste Panel Data

L’attuale crisi economica influenzerà l’utilizzo della tredicesima per le sue spese natalizie?

NO, non influirà nelle mie abitudini di spesa

Non sarà utilizzata per le spese natalizie

Ne utilizzerò solo una piccola parte

Ne utilizzerò almeno la metà

Totale

Nord

13,6%

20,4%

49,7%

16,3%

100,0%

Centro

21,6%

15,2%

40,1%

23,1%

100,0%

Sud

16,8%

18,4%

45,3%

19,5%

100,0%

Non sa / non risponde = 1,8%

Elaborazioni CGIA Mestre su interviste Panel Data

Composizione percentuale media della spesa della tredicesima

(confronto con la rilevazione degli anni precedenti)

Non sa / non risponde = 2,1%

Elaborazioni CGIA Mestre su interviste Panel Data

Composizione percentuale media della spesa della tredicesima

(confronto con la situazione percepita 10 anni fa)

Nord

Centro

Sud

2002

2012

2002

2012

2002

2012

Spese obbligatorie

51,4%

73,3%

48,9%

68,4%

49,6%

70,2%

Spese per consumi

28,9%

15,9%

30,2%

18,9%

29,7%

17,7%

Risparmio / investimenti

19,7%

10,8%

20,9%

12,7%

20,7%

12,1%

Totale

100,0%

100,0%

100,0%

100,0%

100,0%

100,0%

Non sa / non risponde = 2,9%

Elaborazioni CGIA Mestre su interviste Panel Data

Come intende spendere la Sua tredicesima ed in che percentuale?

(composizione percentuale media della spesa della tredicesima)

Non sa / non risponde = 4,2%

Elaborazioni CGIA Mestre su interviste Panel Data