Energia verde da scarti agricoli: i bieticoltori di CGBI pronti alle sfide del Next Generation EU

Mammi: «settore strategico per la produzione di zucchero, rotazione colturale e bioenergia».

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energie verdi

Produzione di energia verde da scarti agricoli: parte dall’Emilia Romagna una nuova progettualità incentrata sullo sviluppo dell’economia circolare grazie alla realizzazione di impianti biogas e biocarburante per la mobilità di nuova generazione con potenza elettrica fino a 300 kW, ottenuti a partire da sottoprodotti agricoli e reflui zootecnici e sviluppati, già da diversi anni, dalla Cgbi, Confederazione generale bieticoltori italiani.

Un’opportunità per tutto il Centro-Nord Italia, a partire proprio dall’Emilia Romagna, per lo sviluppo e il rilancio dell’economia attraverso l’efficientamento energetico e la graduale decarbonizzazione dei trasporti, nell’ambito degli obiettivi prefissati dal “Green Dealeuropeo.

Per fare decollare il progetto, si è tenuto un incontro tra l’assessore regionale all’agricoltura, Alessio Mammi, e i presidenti Cgbi, Giangiacomo Bonaldi, e Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini.

«Un incontro proficuo -commenta Mammi -. Le proposte delle associazioni vanno nella direzione dell’economia circolare e dell’impiego di sottoprodotti in grado di produrre energia, entrambe direttrici strategiche per la Regione Emilia Romagna. Il settore bieticolo saccarifero è inoltre importante per la rotazione colturale e la produzione dello zucchero, settore, quest’ultimo, che il nostro Paese deve provare a sostenere. La filiera rientra tra i finanziamenti regionali del Programma di sviluppo rurale, anche attraverso un premio accoppiato che riconosce significativi contributi a ettaro, e potrebbe avere significativi sviluppi nel nostro territorio. Potrebbe promuovere l’integrazione del reddito di una fetta importante di imprese agricole del nostro territorio, anche di piccole dimensioni. Occorre quindi continuare con gli investimenti in questo settore».

«Ringraziamo la Regione per l’attenzione rivolta al comparto delle agroenergie – aggiunge Bonaldi -. Dai campi coltivati e dalle stalle arriverà l’energia verde del futuro. L’agricoltura svolge un ruolo determinante nei paradigmi delle bioenergie, nella produzione di energia elettrica da biogas e di biocarburante per la mobilità di nuova generazione da impianti a biometano. La CGBI prosegue il percorso iniziato dalle associazioni bieticole ANB e CNB, che è quello di tutelare gli interessi degli agricoltori accompagnandoli nel percorso di transizione verso la sostenibilità economica delle produzioni e la “green economy”».

La Confederazione generale bieticoltori italiani, ha alle spalle oltre un secolo di storia. Riunisce le due storiche associazioni nazionali di bieticoltori, ANB e CNB, e affianca più di 5.000 imprese agricole nel percorso di crescita all’interno di efficienti filiere agroalimentari e agroenergetiche (biomasse, biogas e biometano). Da dieci anni valorizza il sottoprodotto della barbabietola da zucchero a fini energetici, riconoscendo all’associato una integrazione di reddito fino a 5 euro a tonnellata sul prezzo industriale, che va ad alimentare i 18 impianti biogas aderenti al gruppo. 

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