Sulla testa della giunta provinciale di Trento guidata dal leghista Maurizio Fugatti, dopo quelle sul commercio e sulla concessione delle case popolari agli immigrati, cade un’altra tegola giudiziaria, questa volta relativa alla gestione degli orsi catturati e rinchiusi nel recinto del Casteller sulla collina di Trento.
Dal sopralluogo dei carabinieri del Cites inviati dal ministro all’Ambiente, Sergio Costa, che hanno stilato una relazione molto dettagliata (leggibile integralmente qui) emerge una situazione estremamente preoccupante per la situazione dei tre orsi confinati nel recinto, sollevando più di un allarme circa la loro situazione sanitaria, tanto che le associazioni protezionistiche si sono già mobilitate con denunce per maltrattamenti ad animali protetti nei confronti del presidente della Provincia.
L’ormai celebre orso M49 “Papillon”, si legge nella relazione stilata dai militari del Cites, «ha smesso di alimentarsi e si scarica contro la saracinesca della sua tana». M57, l’orso di soli due anni e mezzo che ha aggredito un giovane carabiniere ad Andalo poche settimane fa, «ripete costantemente dei movimenti in maniera ritmata causandosi lesioni cutanee all’avambraccio sinistro» e l’orsa DJ3, quella che è al Casteller da più di sei anni, «si nasconde e non entra nella tana per alimentarsi».
Sulla base del sopralluogo effettuato dai carabinieri del Cites il 21 settembre scorso, la Lega antivivisezionista chiede la liberazione immediata dei tre plantigradi, i contenuti del documento «lasciano allibiti poiché il testo prova inconfutabilmente il grave maltrattamento che subiscono gli orsi M49, M57 e DJ3 presso la struttura».
I tre orsi sono stati sottoposti a sedazione per calmare lo stress dovuto ai lavori di adeguamento della struttura e «non è stato pertanto possibile valutarne compiutamente lo stato di salute ed i moduli comportamentali». Secondo quanto si legge nella relazione, si ritiene che «le condizioni di detenzione degli orsi, che dovranno prolungarsi per un periodo di diversi mesi, non garantiscano adeguate condizioni di benessere degli esemplari». Inoltre, evidenziano ancora i carabinieri, «tenuto conto delle dimensioni e la struttura del recinto Casteller, pur con gli adeguamenti programmati, la prevista cattura e captivazione di ulteriori tre individui metterebbe in difficoltà l’intero sistema di gestione».
Nel rapporto, in corrispondenza del 10 settembre, il medico veterinario incaricato segnala inoltre che «nell’arco di 48 ore la situazione ha subito un grave peggioramento. Tutti e tre gli orsi versano in una situazione di stress psico-fisico molto severa, dovuta in primis alla forzata e stretta convivenza dei tre esemplari, contrariamente a quanto permette la base etologica di specie, ed alle ridotte dimensioni degli spazi a disposizione».
L’Ente nazionale protezione animali (Enpa) ha annunciato l’intenzione di presentare denuncia per maltrattamenti di animali per le condizioni di cattività degli orsi chiedendo inoltre il sequestro della struttura, ritenuta non «idonea a ospitare qualsiasi tipo di animale». «Quello che è emerso è inquietante: non solo si tratta di una reclusione, ma qui siamo lontanissimi anche dai parametri minimi di benessere degli animali per la ridicola dimensione degli spazi, la convivenza forzata e l’alienazione», scrivono i portavoce dell’Enpa.
La deputata azzurra Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, annuncia una diffida nei confronti di Fugatti: «liberi immediatamente gli orsi detenuti, rei soltanto di aver fatto gli orsi, e annulli tutte le ordinanze di cattura». Brambilla rileva che «non basta ucciderli o catturarli. L’amministrazione provinciale di Trento maltratta gli orsi – tre, i due maschi M49 e M57 e la femmina DJ3 – detenuti al Casteller. Il verbale del sopralluogo eseguito da Ispra e carabinieri Cites contiene vere e proprie notizie di reato che impongono un immediato intervento del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e della stessa autorità giudiziaria. È intollerabile – prosegue l’ex ministro -. Animali selvatici, che neanche dovrebbero essere confinati in un luogo di detenzione, si ritrovano (cito letteralmente) “in spazi per nulla ampi e privi di stimoli ambientali” e per di più “sottoposti a sedazione al fine di mitigare gli effetti stressogeni del disturbo causato dai lavori” di realizzazione di alcune opere di adeguamento che dureranno parecchi mesi. Non si possono escludere, dice il rapporto – riferisce Brambilla – neanche episodi di aggressione tra i poveri animali, costretti a sopportare tutto questo».
Per Brambilla anche «il progettato trasferimento di DJ3 nello zoo di Spormaggiore potrebbe rivelarsi fatale per la figlia di Daniza, destinata a dividere gli spazi con altri due animali della stessa specie non abituati a sopportarne la presenza. La relazione conclude, nel prudente linguaggio utilizzato dagli estensori, che le condizioni attuali, destinate a prolungarsi per mesi, “non garantiscono adeguate condizioni di benessere degli esemplari”. Io – conclude Brambilla – preferisco usare un’altra espressione: tortura. Presidente Fugatti, smetta di torturare gli orsi del Casteller».
Annuncia denuncia nei confronti di Fugatti per maltrattamento di animali anche l’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa).
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