Spiagge pulite, solo quelle con meno di 20 rifiuti ogni 100 metri

L’Ispra definisce il valore soglia sulla lunghezza sulla base delle regole europee. Fuori norma l’Adriatico 559 oggetti, mentre il Mediterraneo tocca 421.

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Per considerare le spiagge pulite e in buono stato ambientale sarà necessario che siano presenti meno di 20 rifiuti marini ogni 100 metri lineari di costa. L’Ispra ha definito il valore soglia stabilito a livello europeo, e recentemente pubblicato dalla Commissione EU, perché una spiaggia possa definirsi pulita. 

Un traguardo ambizioso in particolare per i Paesi euro-mediterranei dove le concentrazioni di rifiuti spiaggiati risultano marcatamente più elevate rispetto a quelle di altri mari europei: Mediterraneo 274 oggetti/100 m; Mar Baltico 40 oggetti/100 m; Mar Nero: 104 oggetti/100 m. In Italia, i valori mediani nelle tre sottoregioni sono pari a 559 oggetti/100m nel Mar Adriatico, 421 oggetti/100m nel Mediterraneo occidentale e 271 oggetti/100 m nel Mar Ionio e Mediterraneo centrale. 

Per stabilire il valore soglia, gli esperti hanno analizzato il primo set di dati disponibile a livello europeo sui rifiuti rinvenuti lungo le spiagge del continente, riferito al periodo 2015-2016 e derivante dai programmi nazionali di monitoraggio realizzati seguendo metodologie condivise.

Nel periodo di riferimento, in tutta Europa, sono stati effettuati 3.069 rilevamenti da 331 diverse spiagge. In Italia le spiagge monitorate nel periodo in esame sono state 64. Il monitoraggio viene effettuato dalle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente ed è finanziato dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM). 

I dati raccolti, elaborati dall’Ispra e condivisi con gli altri Paesi europei, sono stati utilizzati per la definizione del valore soglia nell’ambito del gruppo tecnico comunitario sui rifiuti marini al quale partecipano esperti Ispra. 

Il valore di 20 rifiuti per 100 metri di lunghezza della spiaggia corrisponde al quindicesimo percentile dell’insieme dei dati dell’UE ed è un valore «sufficientemente precauzionale, nonché un traguardo difficile, ma non impossibile da raggiungere con l’adozione di misure sostanziali e prolungate» afferma l’Ispra. E l’aver stabilito un valore soglia europeo per le spiagge pulite, spiegano gli esperti, rappresenta un passo importante poiché apre la strada alla definizione di altri target di riferimento come quello sui rifiuti del fondale marino, sulla microplastica e sull’impatto dei rifiuti sugli organismi marini. 

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