Diego Matheuz dirige la Prima e la Seconda Sinfonia di Čajkovskij

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Teatro la fenice venezia direttore diego matheuz attaccoconcerto capodanno 2012 1
Teatro la fenice venezia direttore diego matheuz attaccoconcerto capodanno 2012 1Terzo concerto della stagione sinfonica del teatro La Fenice di Venezia

Venerdì 7 dicembre 2012 alle ore 20.00 (turno S) e domenica 9 alle 17.00 (turno U) il direttore principale Diego Matheuz dirigerà al Teatro La Fenice il terzo concerto della stagione sinfonica 2012-2013, dedicato alla prosecuzione del ciclo completo delle sei sinfonie di Pëtr Il’ič Čajkovskij che il maestro venezuelano dirigerà tra ottobre e giugno. Il programma prevede nella prima parte la Sinfonia n. 1 in sol minore op. 13 “Sogni d’inverno”, proposta nella versione definitiva del 1874, e nella seconda parte la Sinfonia n. 2 in do minore op. 17 “Piccola Russia”, anch’essa nella versione definitiva del 1879-1880.

Iniziata nel 1866, la Sinfonia n. 1 venne presentata a Mosca nel 1868. Ricorretta dall’autore nella primavera del 1874, ebbe l’esecuzione definitiva nel 1883. Se Čajkovskij è l’autore che su tutti meglio sa identificare la tinta del freddo, in questa sinfonia, sottotitolata Sogni d’inverno, ne abbiamo un esempio. L’Allegro tranquillo di apertura offre una forma sonata declinata su scelte strumentali di raffinato racconto, con uso già stravinskiano delle percussioni e effetti in tremolo degli archi. «Viaggio d’inverno» scrive Čajkovskij in apertura del secondo movimento, aperto da larghe frasi degli archi increspati su temi di bellezza avvolgente. Dopo il valzer a vortice del terzo movimento, molto folklore attraversa i temi del Finale, dove i motivi di canzone vengono trattati secondo gli artifici più colti del contrappunto, indicando così quella strada che univa la difesa dello spirito nazionale alle conquiste delle forme occidentali.

La Sinfonia n. 2, in do minore, venne iniziata da Čajkovskij nel giugno del 1872 e orchestrata con gesti che suscitarono il plauso del Gruppo dei Cinque. I temi del folklore ucraino scatenarono l’appoggio dei maestri più anziani, e il trentaduenne compositore accettò di pubblicarla con il nome di Piccola Russia, come veniva chiamata l’Ucraina. Dopo la prima esecuzione a Mosca nel 1873 Cajkovskij rivide la partitura e nella nuova veste la Sinfonia venne proposta a San Pietroburgo nel 1880. Il primo movimento apre con un Andante sostenuto che cita il canto popolare «Oh tu, inverno, piccolo inverno» e che sfocia in uno scattante Allegro vivo in forma sonata. L’Andantino marziale recupera per la marcia un tema dell’opera non riconosciuta Ondina, mentre lo Scherzo sfoggia il più bel pennello danzante e pittorico del compositore di musica da balletto. Di nuovo il folklore ucraino affiora nel Finale, basato sul canto intitolato La gru. La chiusura, Presto, è su un corale molto russo, di efficace potenza e saldezza.