Installato nel porto di Trieste un Seabin raccogli plastica dal mare

Il cestino tecnologico in grado di filtrare 25.000 litri d’acqua l’ora rimuovendo 500 kg/anno di solidi inquinanti. 

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L’installazione di un “Seabin”, il moderno e tecnologico cestino raccogliplastica dispersa nel mare, nel bacino di Marina San Giusto a Trieste è uno dei progetti che va nella direzione seguita dalla Regione di essere avamposto del “Green Dealeuropeo e che vengono perseguiti in Friuli Venezia Giulia sulla base di un’agenda di misure convergenti, tra cui le risorse date ai comuni per interventi di riduzione dalla plastica e il progettoaMare Fvg”.

È quanto è stato evidenziato dall’assessore regionale alla difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro, in occasione dell’inaugurazione nel marina triestino del dispositivo “Seabin” che permette di raccogliere, in un anno, 500 chilogrammi di rifiuti plastici, comprese le microplastiche e le microfibre. Il raccoglitore galleggiante, frutto della collaborazione tra Coop e LifeGate, è in grado di lavorare 24 ore su 24, sette giorni su sette, pompa fino a 25.000 litri d’acqua all’ora e necessita di interventi periodici di svuotamento e pulizia.

Dalla Regione è stata rimarcata la valenza, in particolare, di “aMare Fvg”, avviato lo scorso ottobre con la firma di un apposito protocollo d’intesa, perché è un’iniziativa che coinvolge sia le istituzioni sia le associazioni in un grande sforzo di pulizia degli specchi d’acqua e dei fondali a regia unica. Si tratta di una delle azioni che rientra in quella rivoluzione culturale in cui il Friuli Venezia Giulia crede e nella quale conta, grazie al supporto di tutto il Consiglio regionale, di raggiungere in anticipo l’obiettivo previsto dal “Green Dealeuropeo entro il 2050.

Nel corso della cerimonia di presentazione del “Seabin”, cui ha partecipato anche il comune di Trieste con il sindaco Roberto Dipiazza, è stato ricordato che gran parte dei pesci mangiano le microplastiche vaganti nelle acque e tali rifiuti finiscono nella catena alimentare umana al punto che – come riferisce il Wwfogni persona ne ingerisce l’equivalente di 4,5 grammi alla settimana. Considerata la non degradabilità di molte plastiche, l’azione di recupero e ancor prima di sensibilizzazione e prevenzione rispetto all’immissione in mare dei rifiuti è giudicata dalla Regione una priorità, perseguita con un impegno di ampio respiro con lo scopo di consegnare un mare pulito alle giovani e future generazioni. 

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