Giorgetti: “sarà frutto di un lavoro di squadra con le associazioni economiche ed ambientali”
Ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico, aumentare del 20% il consumo di fonti rinnovabili. Sono questi gli obiettivi che l’Europa si è data per la fine di questo decennio, fissati dal cosiddetto “pacchetto clima-energia”, noto anche come “20/20/20”. Un pacchetto che vincola gli Stati membri dell’Unione Europea, e quindi anche l’Italia, a fare la propria parte per concorrere al conseguimento degli obiettivi comunitari. “Anche il Veneto farà la sua parte, dotandosi a breve di un piano regionale che dovrà consentirci di raggiungere i più immediati traguardi stabiliti dalla manovra energetica europea e nazionale. Ma, grazie a un lavoro di stretta collaborazione con le associazioni economiche e sociali, portatrici di rilevanti e diffusi interessi sul territorio, dobbiamo anche, attraverso questo strumento di programmazione strategico, porre le basi per una politica energetica di ampio respiro, che permetta al Veneto di affrontare la grande sfida di un futuro sostenibile, derivante dal difficile, ma non impossibile, equilibrio tra qualità dell’ambiente e sviluppo socio-economico”. Lo ha detto l’assessore regionale ai lavori pubblici e all’energia, Massimo Giorgetti, intervenendo al convegno “Verso il nuovo piano energetico regionale”, svoltosi alla Fiera di Verona nell’ambito della rassegna “Geo-Oikos”, preceduto dalla sottoscrizione di un protocollo di intesa di collaborazione tra lo stesso assessore Giorgetti e Luigi Schiavo, presidente dell’Associazione Regionale Costruttori Edili del Veneto, per la pianificazione in materia di energia.
Per l’Italia l’impegno previsto entro il 2020 è di consumare il 17% dell’energia elettrica e termica da fonti rinnovabili: “alla luce di questo impegno dello Stato italiano, il Consiglio regionale del Veneto – ha ricordato Giorgetti – ha approvato il marzo scorso, nell’ambito della legge finanziaria 2011, una norma transitoria in materia di impianti fotovoltaici a terra e di impianti di produzione alimentati da biomassa e a biogas e bioliquidi, che necessita di uno specifico stralcio del piano energetico regionale. Questo ci impone, quindi, di muoverci con solerzia, avvalendoci però del contributo essenziale delle parti sociali, economiche e degli Enti locali. Per questo abbiamo previsto l’istituzione di un tavolo di lavoro permanente, al quale hanno aderito, con la firma di relativi protocolli d’intesa, prima la Confindustria del Veneto e l’ANCE. A queste seguiranno, nelle prossime settimane, le intese con GSE, Gestore dei Servizi Energetici, con Terna, operatore di reti per la trasmissione di energia, con AIEL, Associazione Italiana Energie Agroforestali e con le diverse organizzazioni del mondo agricolo”.
Con questi e gli altri soggetti che formeranno il tavolo di lavoro la regione Veneto elaborerà una sorta di anticipazione del Piano energetico complessivo, una prima parte che focalizzerà l’attenzione sulle energie rinnovabili, l’efficienza energetica, il risparmio energetico, le reti di trasporto dell’energia elettrica. Giorgetti ha ricordato, infine, che la normativa del settore è in continua evoluzione e di fatto lo Stato non ha ancora definito gli obiettivi da assegnare a ciascuna Regione: “in Veneto, intanto, abbiamo iniziato a muoverci, nell’interesse delle imprese e dei cittadini veneti”.