Produzione industriale del Veneto in calo del 22,4% nel II trimestre 2020

Unioncamere, peggiori risultati da trasporti, moda e legno. Crollano gli ordinativi interni ed esteri. Attese per una ripresa nel III trimestre 2020.

0
677
Finanza pubblica produzione industriale del Veneto rischio d’insolvenza

In Veneto nel II trimestre 2020 la chiusura per Coronavirus ha acutizzato la caduta dell’attività industriale, già emersa nei primi mesi dell’anno: secondo l’indagine VenetoCongiuntura di Unioncamere regionale (effettuata su un campione di oltre 2.000 imprese con almeno 10 addetti, a cui fanno riferimento quasi 83.000 addetti), la contrazione della produzione industriale del Veneto è stata tre volte maggiore rispetto a quella rilevata nel primo trimestre, -22,4% rispetto al -7,6% su base annua. La variazione congiunturale destagionalizzata è del -19%. 

Le migliori condizioni della domanda e l’attesa di una ripresa economica, fanno sperare per i prossimi mesi a uno scenario più positivo per l’industria, pur continuando ad operare al di sotto della capacità produttiva e limitando le ore lavorative. 

Non vi è differenza tra l’andamento della produzione industriale del Veneto nelle imprese di piccole dimensioni (10-49 addetti, -22,7%) e in quelle medio-grandi (oltre 50; -22,2%). Per tipologia la diminuzione è determinata soprattutto dalle imprese che producono beni intermedi (-28,5%), e va meglio per le aziende che producono beni di investimento (-19,2%) e beni di consumo (-17,8%). 

A livello settoriale tutti i comparti hanno accusato una flessione della produzione a doppia cifra, in particolare mezzi di trasporto (-39,7%), moda (-34,1%) e legno mobilio (-30,4%). Variazioni negative inferiori alla media regionale nei settori macchine elettriche ed elettroniche (-19,1%) e macchine ed apparecchi meccanici (-17,2%). L’alimentare e bevande, meno interessato dalla sospensione delle attività, ha registrato un -8,3% (-1,1% nel primo trimestre). In forte flessione anche le “altre imprese manifatturiere” (-14,3%), dove incide la chimica-farmaceutica, unico settore che nel primo trimestre 2020 era rimasto stabile. 

Il fatturato totale è crollato del 23,6% rispetto allo stesso trimestre del 2019, peggiorato rispetto al trimestre precedente (-7,5%). La dinamica non mostra squilibri tra le classi dimensionali: -24% le piccole imprese e -23,4% le medie e grandi. La dinamica è ascrivibile sia alla forte contrazione delle vendite interne (-23,3%) che di quelle estere (-24,1%). 

Anche per il II trimestre 2020 il crollo del fatturato continua ad essere peggiore nei settori mezzi di trasporto (-35,6% interno, -43,3% estero), tessile, abbigliamento e calzature (-34,8% interno, -52,9% estero) e legno e mobile (-31,6% interno, -35% estero). Una minore sofferenza si evidenzia solo nel comparto alimentare e bevande (-8,4% interno -5,2% estero). Crolla anche il fatturato delle “altre imprese manifatturiere” (tra cui chimico-farmaceutico) con un -14% interno e -25,9% estero, annullando il +25% del primo trimestre. 

Nel periodo aprile-giugno 2020, gli ordinativi totali hanno segnato una performance negativa (-23,6%), con lievi differenze a livello dimensionale: Pmi -23,1%, medio-grandi -23,9%. Sotto il profilo settoriale balzano le contrazioni dei comparti tessile e abbigliamento (-41%) e dei mezzi di trasporto (-35,3%). Meno gravi i comparti macchine elettriche ed elettroniche (-17,4%), “altre imprese manifatturiere” (-13,1%) e alimentare e bevande (-7,6%). 

Gli ordinativi provenienti dal mercato interno hanno evidenziato un -22,9% sia dalle piccole imprese (-22,4%) che dalle medio-grandi (-23,3%). Fanno peggio tessile e abbigliamento (-35,4%), carta e stampa (-31,1%) e mezzi di trasporto (-30,8%), minore contrazione per macchine ed apparecchi meccanici (-17,9%), alimentare e bevande (-10,4%) e “altre imprese manifatturiere” (-7,6%). 

Negativi anche gli ordinativi esteri con -24,7%. Le piccole imprese registrano -25,3%, le medie e grandi imprese -24,6%. Tra le contrazioni più pesanti moda (-47,6%) e mezzi di trasporto (-37,1%). Virano in negativo anche alimentare e bevande (-2,2%), macchine elettriche ed elettroniche (-14%) e metalli e prodotti in metallo (-24,2%). 

Le attese degli imprenditori per il III trimestre 2020 sono decisamente più rosee. I saldi tra coloro che prevedono un incremento e coloro che si attendono una diminuzione risultano positivi per tutti gli indicatori analizzati. Per la produzione, dopo il record di sfiducia registrato nel primo trimestre 2020 (-51 punti percentuali), il saldo è pari a +6 punti percentuali. 

Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, consultate i canali social:

Telegram

https://t.me/ilnordest

Twitter

https://twitter.com/nestquotidiano

Linkedin

https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano/

Facebook

https://www.facebook.com/ilnordestquotidian/

© Riproduzione Riservata