Con un bel gesto finale, apparentemente signorile ma velato di molta amarezza soprattutto personale per come la sua persona è stata sballottata da una coalizione di centro destra trentino in crisi di strategia politica, il candidato sindaco di Trento Alessandro Baracetti ha deciso di fare un passo indietro, anzi di lato come ha annunciato via social, lasciando il centro destra trentino a trazione leghista nel caos, dovendo trovare in tutta fretta un nuovo candidato minimamente presentabile a due mesi dalle elezioni comunali.
Per il segretario leghista, Mirko Bisesti, si profila una quadratura del cerchio al limite dell’impossibile, perché nei mesi scorsi, ancor prima del blocco generalizzato dell’attività politica causa pandemia da Coronavirus, sono stati bruciati una serie di candidati potenzialmente migliori di quello effettivamente lanciato in pista alla fine dello sfoglio della margherita. Da più parti, si erano levate voci circa il possibile fallimento di tale strategia, che ha comportato anche la spaccatura dell’alleanza, con l’addio di un paio di formazioni minori che sono andate a sostenere candidati sindaco alternativi. Ma non è bastato a far cambiare rotta a Bisesti nella sua strategia per le elezioni comunali.
Con l’andare del tempo, le cose non sono affatto migliorate, con la base della Lega in agitazione dinanzi ad uno scenario che la vedeva dover supportare un candidato sconosciuto, privo di qualsiasi esperienza politica ed amministrativa, oltretutto estraneo al partito. Né è migliorata la conoscibilità del candidato, nonostante gli sforzi del diretto interessato che ha pure investito nell’affissione di numerosi manifesti 6×3 in giro per la città, cui ha fatto il paio pure una pessima capacità di comunicazione personale.
Tant’è che i sondaggi riservati condotti nelle ultime ore hanno evidenziato come la corsa a sindaco di Trento di Baracetti alla guida del centro destra trentino portasse dritto verso il barato, con il rischio pure di non centrare l’obiettivo minimo di passare al secondo turno per il ballottaggio con il campione delle sinistre, l’ex segretario provinciale della Cgil trentina, Franco Ianeselli, superato perfino dal candidato centrista Marcello Carli. Il che sarebbe stata la certificazione della débâcle totale del centro destra trentino ed, in particolare, della Lega e del suo segretario Bisesti.
Ora, la corsa è a trovare per le elezioni comunali un candidato di riserva, un cireneo che si presti a reggere le insegne del centro destra verso una battaglia che pare votata comunque ad un insuccesso, anche perché nel frattempo l’aver proposto candidati eterogenei e fatto scelte politiche molto discutibili che hanno inimicato una consistente fetta di elettorato (come la legge sulle chiusure obbligatoria domenicale e festiva degli esercizi commerciali in tutti i comuni non turistici del Trentino) ha mutato le sorti di quella che all’inizio era una battaglia vincibile per la conquista della guida di Trento contro un candidato molto spostato a sinistra, purché fosse guidata dal giusto condottiero.
Si vedrà come nei prossimi giorni si evolverà la situazione. Certo, se la candidatura di riserva a sindaco di Trento è quella di soggetti che hanno transumato praticamente in tutti i partiti o di personaggi di terza o quarta scelta, non sarà da meravigliarsi se il centrodestra trentino il 21 settembre prossimo non staccherà il biglietto per il ballottaggio per il secondo turno, lasciando le porte aperte per un’altra legislatura con le sinistre al governo più per incapacità del centro destra trentino che per merito loro.
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