I commercialisti protestano verso il governo BisConte per il mancato rinvio delle scadenze fiscali

Bitonci: «Conte come Dracula che prosciuga la liquidità delle aziende». De Bertoldi: «l’appello dei professionisti ignorato dal governo».

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In mancanza di un rinvio delle scadenze fiscali, da oggi è iniziata la processione dei contribuenti verso le casse del fisco che fino al prossimo settembre incasseranno una messe di quattrini, circa 34 miliardi di euro, di cui oltre 8 già nella scadenza odierna. 

Un ingorgo fiscale che rischia di accelerare la crisi definitiva di molte aziende in crisi di liquidità, con quella fornita dallo Stato con i prestiti garantiti che finirà solo per essere una colossale partita di giro, con le aziende che saranno cornute e pure mazziate.

«Il governo PD-M5S e sinistre varie è come Dracula: succhia il sangue e liquidità alle aziende italiane. Purtroppo la scellerata decisione di non rinviare le scadenze fiscali avrà conseguenze devastanti per il Paese poiché il pagamento delle imposte di oggi sottrae preziosa liquidità alle nostre aziende che stanno vivendo una crisi economica tra le peggiori degli ultimi anni – dichiara il deputato padovano della Lega Massimo Bitonci, commercialista, già sottosegretario alle Finanze e componente della commissione Finanze alla Camera -. Ragionevoli e doverose le proteste del Consiglio nazionale dei commercialisti per il mancato rinvio al 30 settembre delle scadenze fiscali. A loro va il pieno appoggio della Lega che, lo ricordiamo, lo scorso anno aveva garantito una proroga dei versamenti mentre oggi, in piena crisi economica, l’esecutivo si dimostra sordo alle più che legittime richieste di contribuenti e professionisti». 

«Fratelli d’Italia non lascerà mai soli i commercialisti italiani, ed essendo al loro fianco, sarà così vicina a tutte le Partite Iva che, avvinte dalla crisi Covid-19, stanno soffrendo per la mancata proroga delle scadenze fiscali – afferma il senatore trentino Andrea de Bertoldi, promotore e coordinatore della Consulta Parlamentari Commercialisti -. I professionisti italiani, tanto essenziali per il funzionamento del sistema Paese quanto ignorati ed addirittura discriminati nelle loro prerogative e nei loro diritti di solidarietà, subiscono con la denegata concessione delle proroghe dei versamenti tributari l’ennesimo affronto dopo che, solo a loro, è stato negato il contributo a fondo perduto del decretoRilancio”». 

De Bertoldi è netto: «sostengo con determinazione la conferenza promossa in Senato per martedì 21 con le principali associazioni sindacali dei commercialisti anche sul tema delle semplificazioni, e sarò al loro fianco nelle proteste che la categoria vorrà promuovere a fronte dell’incomprensibile posizione del governo, che persiste nella lineano contributino proroghe”. Apprezzo che anche Marina Calderone del Comitato Unitario Professioni e Armando Zambrano della Rete Professioni Tecniche abbiano sposato la protesta del Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti, dipingendo un Paese a rischio emergenza sociale, proprio per l’incapacità di questa maggioranza di rapportarsi con i principali interpreti e protagonisti dei processi economici amministrativi e finanziari, cioè i commercialisti». 

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