Provincia di Bolzano, presentato il bilancio 2013

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PAB Roberto Bizzo 1Bizzo: “contenere la spesa corrente, sostenere welfare e famiglie, promuovere istruzione, formazione e ricerca, incentivare selettivamente economia e innovazione, riducendo la pressione fiscale”

“Dobbiamo dimostrare che siamo bravi a risparmiare, che lo facciamo più velocemente dello Stato, che non difendiamo privilegi, che sappiamo spendere meno ma allo stesso tempo mantenere la qualità di servizi e prestazioni”: questa la filosofia alla base dei ragionamenti sul bilancio provinciale 2013 secondo l’assessore alle finanze Roberto Bizzo, che a Palazzo Widmann ha presentato le linee portanti del prossimo documento contabile assieme al direttore di Ripartizione Eros Magnago e ai funzionari degli uffici preposti. Bizzo ha anche aggiornato sulle novità dell’ultima ora del bilancio prima del passaggio alla discussione in Consiglio: “riusciamo a chiudere anche meglio del previsto perché il bollettino delle entrate ci accredita di ulteriori 15-18 milioni di euro, con i quali possiamo incrementare i finanziamenti di alcuni capitoli”.

Riguardo alla formazione del bilancio, la strategia seguita poggia su quattro tipologie di intervento che consentono di arrivare a un importante risultato finale. “I quattro obiettivi sono contenere la spesa corrente, sostenere welfare e famiglie, promuovere istruzione, formazione e ricerca, incentivare selettivamente economia e innovazione, per arrivare al risultato di ridurre la pressione fiscale”, ha spiegato Bizzo sottolineando come per il 2013 è previsto l’azzeramento dell’indebitamento strutturale malgrado i sacrifici richiesti alla Provincia: complessivamente 630 milioni di euro di cui 120 milioni a seguito dell’inasprimento del patto di stabilità, 200 milioni di riserve all’erario, 260 milioni per le manovre correttive del governo, 50 milioni di riduzione del cuneo fiscale. “Abbiamo circa il 2,2% in meno da spendere, ma non dimentichiamo che per decisione dello Stato restano congelati nel bilancio 450 milioni sui quali la Provincia ha fatto ricorso alla Corte costituzionale”, ha ricordato Bizzo, ottimista sul pronunciamento della Consulta: “quell’importo potrà cambiare le nostre previsioni e alimentare nuovi investimenti”.

Nella sua disamina, l’assessore ha illustrato la minore pressione fiscale provinciale rispetto allo Stato (aliquote ridotte per IPT, RCA, IRAP privata, tassa auto) e ha osservato come le spese fisse, aumentate fino al 2010, siano poi progressivamente calate (oltre 260 milioni in 3 anni). Nel 2013 – attraverso riorganizzazione delle strutture e delle società esterne, informatizzazione, eliminazione di doppioni, gestione associata dei servizi – si potranno risparmiare 16 milioni di euro. Il sostegno alle famiglie e al settore sociale si concretizza, oltre che con l’esenzione dall’addizionale regionale IRPEF per redditi fino a 15.000 euro e detrazione di 252 euro per ogni figlio a carico fino a 70.000 euro, con 212 milioni stanziati per l’assistenza ai non autosufficienti e due nuovi strumenti: la deduzione IRAP per le case di riposo e per le aziende che rilasciano voucher sociali ai propri dipendenti. Si tratta di buoni che il datore rilascia al lavoratore per usufruire di determinati servizi accreditati. “Una misura per conciliare famiglia e lavoro e creare nuovi sbocchi occupazionali”, ha spiegato Bizzo. Un progetto che vede l’Alto Adige battistrada.

La promozione di istruzione, formazione e ricerca è confermata dai numeri: in bilancio 3,1% di stanziamenti in più per il diritto allo studio, l’importo ridotto al minimo della tassa universitaria, 8,5 milioni in più per la ricerca, riduzione del capitolo cultura e formazione del 3,5% rispetto ai tagli del 7% degli altri settori. Il rilancio dell’economia passa attraverso la conferma dei 36 milioni di euro per innovazione e ricerca, dei 60 milioni per il fondo di rotazione, dei 5 milioni per il fondo rischi nell’export e dello strumento del leaseback per favorire la liquidità delle imprese. “Con il passaggio dai contributi a pioggia al fondo di rotazione vogliamo garantire risorse alle imprese che già investono, il fondo diventa una leva di crescita per l’economia locale”, ha detto Bizzo. Questa incentivazione selettiva vuole quindi premiare le imprese virtuose. Dal 2013 diventa operativo anche Alto Adige Finance, strumento di sostegno alle imprese per realizzare progetti di sviluppo e internazionalizzazione. Sul fronte delle agevolazioni IRAP, da segnalare l’introduzione dell’esenzione per le onlus, le associazioni di promozione sociale come Caritas o Hands, le aziende pubbliche di servizi alla persona, le nuove start up e le aziende che si insediano in Alto Adige. Bizzo ha sintetizzato l’impatto economico del bilancio provinciale 2013: la spesa corrente cala del 3,6% rispetto al 2012, la spesa di investimento aumenta del 6.8%.

Tutto ciò però non basta agli imprenditori, che lamentano ancora spese correnti troppo elevate: “grazie all’autonomia, la Provincia possiede opportunità straordinarie. Invece di sfruttarle appieno, rischiamo di tarparci le ali da soli” dice il presidente di Assoimprenditori Stefan Pan commentando il bilancio di previsione, secondo cui “la Provincia assomiglia sempre di più ad un’azienda che paga solo gli stipendi, le spese per l’affitto e la bolletta, ma a cui non restano abbastanza fondi per gli investimenti strategici che garantiscono competitività e crescita”. Insomma, ancora troppa spesa corrente.