Mezzi finanziari a disposizione per il sociale e le famiglie, ma anche nuove misure per affrontare le conseguenze della crisi seguita al confinamento obbligato dovuto all’emergenza Coronavirus: sono queste le coordinate di spesa dei circa 260 milioni ancora disponibili nell’assestamento bilancio della provincia di Bolzano, oltre ai 990 milioni già spesi.
L’esecutivo aveva già approvato la prima stesura del disegno di legge relativo all’assestamento di bilancio nonché il ddl con le disposizioni collegate lo scorso 23 giugno, ma a causa delle trattative ancora in corso con il governo italiano l’importo finale è stato determinato solo di recente.
Ora, il presidente della provincia, Arno Kompscher, ha illustrato in dettaglio i dati definitivi e ha fatto il punto sulle minori entrate e maggiori spese dovute all’emergenza Coronavirus. «Tra minori entrate dovute alla riduzione del Pil e maggiori spese arriviamo alla gigantesca somma di 1 miliardo di euro – sottolinea Kompatscher -. In questo modo abbiamo potuto sostenere i cittadini e le imprese per far fronte all’emergenza», specificando che nel calcolo non sono incluse le misure dirette attuate dallo Stato.
In particolare, la ripartizione finanze ha finora calcolato mezzi finanziari a disposizione per 1,254 miliardi, di cui 990 milioni sono già stati utilizzati. In particolare, 516 milioni sono dovuti a minori entrate legate alla riduzione del Pil e a specifiche misure Covid-19 come il fondo di rotazione per l’economia. Altre misure per l’emergenza per complessivi 189 milioni sono state previste con la legge n. 3 del 2020 per i settori economici, la cultura, il fondo di solidarietà bilaterale, premi Covid per i dipendenti del settore sanitario e sostegni diretti alle famiglie. Più di 71 milioni sono stati destinati attraverso la legge n. 4 del 2020 all’Azienda sanitaria e all’Agenzia per la protezione civile.
Nell’assestamento del bilancio provinciale per il 2020 restano disponibili ancora 261,6 milioni di euro. La Giunta impiegherà i fondi sia per ulteriori misure anti Coronavirus (97 milioni) che per spese non correlate alla pandemia (163,3). In entrambi i casi l’attenzione maggiore, per un totale di 65,4 milioni di euro, è rivolta alla famiglia, al sociale e ai giovani. 29 milioni saranno impiegati in misure correlate a Covid per assistenza sociale, residenze per anziani, assegni familiari Covid, assistenza estiva per l’infanzia, servizi sociali, strutture per i giovani e 36,4 milioni in altre misure non correlate al Covid per assistenza, assegni familiari, lavoro giovanile. Inoltre, 11,6 milioni di euro andranno al settore formazione.
Ulteriori misure sono previste anche per i settori economici intesi in senso ampio. In particolare sono previste spese nei seguenti settori: mobilità (24,4), turismo (17, +4,7), agricoltura (19,5 milioni), ricerca e innovazione (10,7). Ulteriori 8 milioni di euro sono destinati alla Protezione civile. 32,8 milioni sono previsti, infine, per i contratti collettivi nel settore pubblico (personale sanitario, delle case di riposo e della scuola).
Per sostenere le piccole imprese ai tempi dell’emergenza Coronavirus, la Provincia ha approvato misure specifiche. Grazie a una modifica della legge sui contributi all’economia del 1997 sono state poste le premesse amministrative per poter versare contributi a diversi settori economici. Nel frattempo in 13.425 fra lavoratori autonomi e liberi professionisti, imprese unipersonali, società di persone e capitali dei settori industria, commercio, servizi e artigianato oltre che turismo si sono fatti avanti per chiedere questi contributi immediati di importo compreso fra 3.000 e 10.000 euro. Il 79,43% delle richieste è stato valutato positivamente. In questo modo sono stati destinati alle imprese contributi per un valore di 58,131 milioni di euro, per tre quarti già versati ai destinatari.
Gran parte delle richieste – 10.065 – viene dai settori artigianato, servizi, commercio e industria ed è stata elaborata dalla Ripartizione economia, che ora ha tracciato un primo bilancio dei contributi erogati. Delle oltre 10.000 richieste ne sono state autorizzate 8.176 e di queste 7.788 (il 77,37%) già pagate. «La Ripartizione economia ha svolto un lavoro sovrumano per elaborare questo enorme numero di richieste in un tempo così limitato. Tre quarti delle imprese hanno già potuto contare sulla disponibilità dei fondi sul proprio conto» ha rimarcato l’assessore provinciale all’economia, Philipp Achammer.
La crisi da Coronavirus è stata un colpo inatteso per l’intera economia e «ha avuto gravi ripercussioni anche su imprese locali sane» ha aggiunto Achammer. Proprio queste imprese vanno ora sostenute perché esse costituiscono la base dell’intera economia provinciale. Le piccole imprese hanno tempo ancora fino al 30 settembre 2020 per fare richiesta di contributo online.
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