Crescono in Italia le frodi creditizie a danno consumatori

Il fenomeno più presente nei Sud Italia. Quasi indenne il NordEst.

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Bilanci delle banche Ritardi di pagamento Panetta Liquidazioni ex dipendenti pubblici tassi d'interesse

Cresce in Italia il numero delle frodi creditizie, realizzate spesso a seguito del furto dell’identità di ignare persone che si vedono attivati servizi non richiesti o addebitati acquisti per beni mai effettuati. Secondo l’indagine condotta da Mister Credit Crif, il maggior numero di casi di furto di identità, con il successivo uso dei dati personali e finanziari altrui, riguarda i prestiti per l’acquisto di beni e servizi (metà del totale), seguiti dalle frodi sulle carte di credito (30,7%) e da quelle sui prestiti personali (9,2%). 

Quasi un terzo ha per oggetto elettrodomestici, ma una quota significativa riguarda anche i comparti auto-moto (11,8%), elettronica, informatica e telefonia (8,6%) e arredamento (8,4%). Aumentano i casi (6,9% totale ma +57,8% rispetto alla precedente rilevazione), di spese professionali, trattamenti estetici/medici, prodotti assicurativi, che pur spiegando solo l’1% sono più che raddoppiate. Le categorie più colpite sono viaggio/intrattenimento, consumi e elettronica/informatica/telefonia. 

La media degli importi dei finanziamenti è di circa 4.650 euro: nel 21,3% tra 1.550 e 3.000 euro, nel 20,3% è inferiore ai 1.500; nel 18,1% supera i 10.000. 

Nell’81,7% dei casi è stata usata una carta di identità falsa o contraffatta, nel 16,1% una patente, nell’1,8% un passaporto e nello 0,3% un permesso di soggiorno. Se, da un lato, il 53% dei casi viene scoperto entro 6 mesi, dall’altro lato continuano ad emergere frodi commesse anche 3, 4 e addirittura 5 anni prima. Queste ultime, in particolare (14% del totale) risultano in costante crescita.

«Spesso – rileva Beatrice Rubini, direttore Mister Credit di CRIF – la vulnerabilità alle frodi è accresciuta da comportamenti a rischio delle vittime, ad esempio con la disinvolta pubblicazione sul web e sui social di dati anagrafici e identificativi o informazioni personali che possono essere utilizzate dalle organizzazioni criminali per ricostruire false identità. Per questo è indispensabile la massima attenzione per proteggere adeguatamente la propria identità digitale, attivando un sms di allerta per controllare le transazioni con la carta di credito e sistemi che avvisano tempestivamente nel caso i dati personali vengono usati per chiedere un finanziamento o se stanno indebitamente circolando sul web».

Nel 2019 in Italia i casi rilevati di frodi creditizie sono stati oltre 32.300 per un danno stimato che complessivamente supera i 150 milioni di Euro. Ma la costante crescita di questo fenomeno criminale non sembra arrestarsi tanto che le elaborazioni relative alla prima parte del 2020 mostrano un ulteriore incremento nei primi 2 mesi dell’anno prima che il confinamento disposto dal Governo attenuasse la dinamica nel successivo bimestre, con la drastica riduzione degli spostamenti delle persone e la temporanea chiusura della quasi totalità degli esercizi commerciali. 

A livello territoriale, le truffe a seguito dei furti d’identità sono particolarmente rilevanti in Campania (14,5%), Lombardia (12,6%), e Sicilia (11,5). Più limitato il fenomeno a NordEst, con Emilia Romagna (6,3%), Veneto (4%), Friuli Venezia Giulia (1%) e Trentino Alto Adige (0,6%).

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