Troppi casi di pedofilia in Veneto: i consiglieri del PdL lanciano una proposta drastica per ridurre il fenomeno

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Bond e Cortellazzo “castrazione chimica per i pedofili”

Troppi casi, anche recenti, di pedofilia in Veneto, tanto da far parlare gli esponenti del Pdl di “raggiungimento del livello di guardia” verso questo odioso crimine: “i recenti episodi di cronaca che raccontano di violenze sessuali e di molestie su ragazzini devono imporci un ragionamento profondo su quello che può fare la Regione di fronte a una problematica che ha assunto livelli di guardia”. A dirlo sono Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale, che nel febbraio scorso a Venezia avevano presentato una proposta di legge contro la pedofilia e i crimini sessuali già illustrata in Commissione. “Proposta che dobbiamo riprendere presto in mano. Episodi come la violenza a Padova nei confronti di una ragazzina da parte di un pusher e le molestie di un massaggiatore su alcuni giovani giocatori di calcio avvenute tra Treviso e Belluno devono convincerci che bisogna lanciare un segnale che non sia solo di facciata” affermano i due esponenti del Pdl veneto.

La proposta parla di “trattamento farmacologico di blocco androgenico totale”, la cosiddetta castrazione chimica: per Bond e Cortellazzo “è una procedura che sarebbe introdotta su base volontaria e a titolo sperimentale, una misura necessaria per tutelare l’incolumità dei nostri ragazzi dalle troppe insidie che li circondano spesso nei luoghi più impensabili”.

L’iniziativa legislativa azzurra, sottoscritta oltre a Bond e Cortelazzo, anche i consiglieri Davide Bendinelli, Elena Donazzan, Nereo Laroni, Mauro Mainardi, Leonardo Padrin, Moreno Teso, Carlo Alberto Tesserin e Costantino Toniolo, propone anche azioni informative, formative, l’istituzione di un osservatorio permanente sullo sfruttamento della prostituzione minorile, della pornografia, della pedofilia e del turismo sessuale sensibilizzando insegnanti e istituzioni scolastiche, ambiti di primo soccorso per ravvisare eventuali abusi.

“Passate le fasi più delicate dell’assestamento e del regolamento attualmente all’ordine del giorno a palazzo Ferro-Fini, dovremo riprendere in mano anche questi temi, confidando anche nel sostegno trasversale delle altre forze politiche” dicono Bond e Cortellazzo che sottolineano come “qui nessuno vuole fare demagogia o parlare alla pancia della gente: a imporci di trovare una soluzione è la quotidianità. Non possiamo fingere di vivere in un mondo da cartolina inesistente”.