La BCE autorizza la nascita della Banca delle Terre Venete

Nuovo passo verso la fusione di CRA Brendola e Credito Trevigiano, da cui nascerà la più grande BCC del Gruppo Iccrea in Veneto, una realtà da 3,3 miliardi di euro di attivi, 14.000 soci, 120.000 clienti.

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banca delle terre venete

Iccrea Banca, capogruppo del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, ha ufficialmente comunicato ai vertici della Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola e di Credito Trevigiano il via libera della Banca Centrale Europea al progetto di aggregazione tra le due BCC, e che vedrà la nascita, entro il 2020, di Banca delle Terre Venete.

La nuova banca di credito cooperativo sarà la prima realtà veneta del Gruppo Iccrea per dimensioni e per volumi di attivi, con uno stock di 3,3 miliardi di euro di attivi (posizionandosi come ottava BCC in Italia, tra quelle del Gruppo Iccrea), con impieghi pari a 1,7 miliardi di euro e una raccolta complessiva da 3,5 miliardi di euro.

La futura BCC, che prevede la sua costituzione in ottobre dopo il passaggio formale delle assemblee straordinarie delle 2 banche aggreganti, vanterà una base sociale di circa 14.000 soci, 60 sportelli posizionati trasversalmente a livello regionale in 49 comuni nelle province di Treviso, Padova, Vicenza, Verona e Belluno, 120.000 clienti e più di 450 dipendenti.

Dopo le assemblee ordinarie di CRA Brendola e Credito Trevigiano per l’approvazione del bilancio 2019 – entrambe il prossimo 15 giugno – e le opportune delibere da parte dei consigli di amministrazione, previsti nei giorni immediatamente successivi, le due BCC fisseranno un calendario di incontri con la base sociale per illustrare con dettaglio il progetto di aggregazione.

L’iniziativa, che vede avvicinare due presìdi del territorio e compagini sociali sostanzialmente omogenei, ha come primo obiettivo quello di fornire al territorio veneto una BCC di riferimento solida ed efficiente, con un CET1 del 18,77%, e in grado di soddisfare, anche grazie alle sinergie con le strutture specialistiche del Gruppo bancario cooperativo Iccrea, le esigenze dei soci e dei clienti. In questo modo sarà quindi possibile potenziare il modello di servizio verso i territori, con nuove proposte commerciali e di espansione che già oggi sono di comune interesse di CRA Brendola e Credito Trevigiano.

La sede legale della futura Banca delle Terre Venete sarà a Vedelago (in provincia di Treviso) mentre quella amministrativa sarà insediata a Vicenza. Gli accordi di gestione tra le due BCC, che verranno formalizzati in una apposita clausola transitoria dello Statuto della Banca delle Terre Venete, prevedono l’indicazione del presidente e di un vice presidente della nuova BCC da parte di CRA di Brendola, mentre il vice presidente vicario è espresso da Credito Trevigiano. L’assetto dell’istituto prevede altresì un direttore generale (su indicazione del Credito Trevigiano) e un condirettore generale (su indicazione di CRA di Brendola).

«Siamo soddisfatti di compiere un ulteriore e fondamentale passo in avanti nel processo di aggregazione tra queste due BCC così ben radicate nel territorio veneto – ha commentato il presidente di Iccrea Banca, Giuseppe Maino –. Il progetto da cui nascerà Banca delle Terre Venete porta con sé un disegno strategico: diventare, su impulso della Capogruppo Iccrea Banca, un punto di snodo sul territorio per l’offerta costruita dalla BCC in stretta sinergia con il Gruppo Iccrea. Questo, al fine di proporre ai clienti e ai soci un servizio sempre più innovativo e in linea con le esigenze di un cliente che, come abbiamo ben conosciuto anche a seguito della pandemia che ci ha travolto, evolvono in continuazione, sia nei tempi che nelle soluzioni».

«Con la nascita della Banca delle Terre Venete, in un momento così particolare, i nostri istituti danno un preciso segnale di rilancio all’economia – ha aggiunto il presidente di CRA di Brendola, Gianfranco Sasso –. Non vogliamo fermarci, né arrenderci alla forza degli eventi esterni. Ripartiamo con lo sguardo rivolto al futuro, con un’aggregazione che giudichiamo fondamentale per dare ancora più forza e voce alle nostre comunità. Siamo convinti che la nuova struttura, ricca di competenze, manterrà quella capacità di relazione con imprese e territorio che costituisce il nostro marchio di fabbrica, il nostro DNA. La sfida sarà allargare i nostri orizzonti e far conoscere la nostra professionalità e il nostro sostegno ad un territorio ancor più ampio e variegato».

«Si chiude parte di un iter obbligatorio che conferma la bontà di un’operazione lungimirante, su cui siamo al lavoro da tempo – ha concluso il presidente di Credito Trevigiano, Pietro Pignata –. I nostri istituti, ieri come oggi, continuano così a guardare al futuro e alle nuove sfide che questo riserverà. Che la notizia giunga a margine di un periodo difficile, com’è stata e come sarà l’emergenza anche economica scatenata dal Coronavirus, deve farci riflettere ulteriormente. Poter fare i conti con una struttura professionale ed organizzativa più importante, come sarà quella di Banca delle Terre Venete, non potrà che farci trovare più pronti anche di fronte alle eventuali nuove difficoltà o incertezze future, mantenendo intatte le attuali attenzioni a famiglie e imprese».

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