I vertici di Confindustria in visita alla sezione di Udine

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Confindustria Udine Marcella Panucci DG confindustria Adriano Luci e Luca Paolazzi Uff st Confindustria 1
Confindustria Udine Marcella Panucci DG confindustria Adriano Luci e Luca Paolazzi Uff st Confindustria 1Incontro con gli associati del direttore generale Marcella Panucci e del responsabile del Centro studi, Luca Paolazzi

Prosegue il tour tra le “territoriali” di Confindustria da parte del vertice dell’associazione nazionale: la direttrice generale Marcella Panucci e il responsabile del Centro studi Luca Paolazzi, accompagnati dal presidente Adriano Luci hanno incontrato la base di Confindustria Udine, una delle realtà più importanti del settore manifatturiero. “Solo mettendo al centro dell’attenzione il manifatturiero il nostro Paese potrà avere ancora prospettive di sviluppo. Ritengo infatti che sia nell’interesse di tutti creare le condizioni per il lavoro e la crescita piuttosto che andare a cercare le risorse per la cassa integrazione”: così Adriano Luci aprendo a palazzo Torriani una conferenza stampa in cui, assieme a Marcella Panucci e Luca Paolazzi ha fatto il punto sull’andamento congiunturale dell’economia nazionale e provinciale e sui principali temi su cui intende svilupparsi nei prossimi mesi l’azione di Confindustria.

In uno scenario che non è mai stato tanto incerto, difficile e insidioso, Paolazzi ha enunciato cinque ragioni di cauto ottimismo. Primo: il mondo continua a crescere. Secondo: il manifatturiero italiano si sta trasformando nei prodotti e nei mercati (il peso sull’export dei beni a maggiore intensità tecnologica e a economie di scala è salito dal 60,8 al 66,8%). Terzo: molte imprese hanno ben compreso i cambiamenti epocali in atto e hanno adeguato le loro strategie, facendo leva su conoscenza, competenza, innovazione e crescita, non solo dimensionale. Quarto: sono partite numerose nuove iniziative tra i giovani a conferma di un dinamismo della nostra imprenditorialità. Quinta ragione: l’Italia avrebbe enormi potenzialità se solo trasformasse i suoi handicap in leve di sviluppo. A tal riguardo, Paolazzi ha evidenziato come, con riforme strutturali e costanti nel tempo, la crescita si triplicherebbe e il PIL salirebbe al +2%.

Conferma Luci: “bene ha fatto il Governo Monti ad impostare una politica di rigore, ma ora è tempo di parlare di sviluppo. In fine dei conti, il mondo delle imprese non chiede contributi, ma solo un’iniezione di fiducia, per far riprendere la macchina degli investimenti che ora è ferma. Pretende di poter essere messo nelle condizioni di poter lavorare al meglio, come ad esempio di non dover aspettare anni per il rilascio di un’autorizzazione. Se è vero che oggigiorno tutto è cambiato, allora anche tutti noi dobbiamo metterci in discussione e cambiare. Lo deve fare anche la politica, che ha dato prova in questi mesi di uno sconcertante teatrino”.

La crisi intanto morde. Le previsioni di Paolazzi prevedono un ritorno al segno “+” per l’economia italiana a partire dal terzo trimestre 2013, ripresa che però appare alquanto incerta perdurando differenziali dei tassi alti e restrizioni di accesso al credito da parte del mondo bancario. A livello provinciale, le stime di Confindustria Udine parlano “di una stabilizzazione nel 2013, ma sempre al (seppur lieve) ribasso”.

“Ciò nonostante – ha evidenziato Marcella Panucci – la crisi economica resta un’opportunità per il Paese, ma anche per Confindustria. Sono finalmente arrivate riforme incisive che la nostra associazione ha sostenuto con senso di responsabilità, come ad esempio la riforma delle pensioni che non è stata a costo zero per le aziende”. Per Panucci “in un anno di tempo il Governo Monti ha portato il Paese su un percorso virtuoso: la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, il disegno di legge sull’accorpamento delle province, la legge contro la corruzione, l’avviata riforma del Titolo V della Costituzione, le politiche di liberalizzazioni, pur non esenti da limiti e da critiche, sono provvedimenti significativi. Le riforme non devono essere considerate un fatto episodico, ma un esercizio periodico. Lo sforzo di Confindustria è che questo impegno dell’Agenda Monti non si arresti. Non possiamo permetterci di tornare indietro. Proseguiamo sulle strade delle riforme e, con un orizzonte temporale di almeno cinque anni, fissiamo pochi ma chiari obiettivi: ovvero, la riduzione della pressione e del cuneo fiscale per le imprese e il ripristino di un credito d’imposta strutturale per chi investe in ricerca e innovazione”.  

Panucci e Paolazzi sono stati poi ospiti nel pomeriggio di un momento di riflessione a porte chiuse con gli associati di Confindustria Udine per riflettere sulle trasformazioni e prospettive dell’economia e sull’impegno di Confindustria per la competitività ed il cambiamento.