Imprenditori del NordEst, l’export unica salvezza delle aziende

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Industria LineaAssemblaggio Motore1.5Dci 1Indagine della Fondazione NordEst su un gruppo di capitani d’impresa di Trentino Alto Adige, veneto e Friuli Venezia Giulia

Nell’ambito di una crisi pensante di cui non si vede ancora accenni di fine, la principale e unica ancora di salvezza per l’economia locale e nazionale è ancora costituita dalla capacità di vendere sui mercati esteri. A rilevarlo le opinioni di 223 di imprenditori di Veneto Friuli Venezia Giulia e Trentino e sondati dalla Fondazione NordEst. Secondo l’analisi, la dinamica del NordEst, a ottobre registra un leggero recupero rispetto al picco negativo rilevato a giugno. Il saldo di opinione, che indica la differenza in punti percentuali tra le indicazioni di crescita e quelle di flessione, risale, infatti, da -82,0 a -67,4, dove a fronte del miglioramento è, tuttavia, necessario osservare come il dato evidenzi una situazione ancora di forte criticità, con valori prossimi a quelli registrati circa tre anni fa. Come allora, sette imprenditori su dieci ritengono che il NordEst si trovi in una situazione di arretramento e, in particolare, per tre su dieci si tratta di una netta caduta.

Tali dati mostrano come l’Italia e il Nordest si trovino nella necessità di agire prontamente per risolvere il problema dell’occupazione e quello della necessità di far ripartire in tempi brevi la domanda interna, non potendo immaginare un futuro basato solo sul traino delle esportazioni.

Più critica la situazione dell’economia italiana per la quale quasi il 90% del panel esprime un giudizio negativo di flessione, sebbene in leggero recupero rispetto a giugno, ma lontano dall’ultimo risultato positivo di maggio 2011. Anche l’Unione Europea presenta ormai dati negativi da novembre 2011. Ad ottobre 2012 il 59,2% degli imprenditori ritiene che l’economia di quest’area sia in flessione a fronte di appena il 7,7% che, invece, ravvisa una crescita. Le prospettive per i prossimi sei mesi mostrano per ogni livello territoriale considerato valori sintetici migliori rispetto a quelli registrati a consuntivo.

Tuttavia, per quanto riguarda l’economia nordestina, italiana e europea il clima di fiducia del panel appare ancora fortemente caratterizzato da un profondo pessimismo. Su questi fronti pesano certamente l’incertezza del quadro generale e internazionale, i dubbi sull’evolversi della crisi europea dei debiti sovrani e i dati ancora negativi su occupazione, consumi e investimenti che non sono in grado di poter dare una spinta all’attività produttiva. Per quanto riguarda il NordEst solo il 10,8% degli intervistati ritiene che ci si potrà attendere una crescita, mentre il 61,1% prospetta ancora una flessione. Per l’economia italiana i pessimisti sono il 75,3% e gli ottimisti il 3,4%, per quella europea il 45,6% e 13%.