L’ostinata chiusura delle frontiere austriache nei confronti della sola Italia sta superando il limite della pazienza delle regioni di confine, in particolare di quelle che hanno attuato realtà euroregionali, come l’Euregio Tirolese e l’Euregio Senza Confini che coinvolgono, rispettivamente, il Trentino Alto Adige (con il Tirolo), Veneto e Friuli Venezia Giulia (con la Carinzia).
Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, sta pressando il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: «lo ho sentito più volte e mi ha assicurato che sta portando avanti questa battaglia a livello europeo. Credo che si risolverà in non moltissimo tempo, ma è chiaro che più tempo passa, più la gente nell’incertezza decide di non prenotare le vacanze in Italia. Questo è uno svantaggio competitivo per il nostro territorio».
«Siamo di fronte a una situazione simmetrica tra i Paesi europei – ha ribadito Fedriga – rispetto a come il Coronavirus si è diffuso. Mi auguro che qualcuno, lo dico con chiarezza, non voglia sfruttare l’emergenza pandemica per fare un dumping su attività economiche e turismo, perché questo sarebbe inaccettabile all’interno delle regole europee. Il Friuli Venezia Giulia ha dimostrato di avere grandi capacità di contenimento del Coronavirus. Su questo ho avuto sostegno anche del presidente Land Carinzia, Peter Kaiser».
Secondo Fedriga «la riapertura dei confini tra Regioni prevista dal 3 giugno, noi dovremmo entrare nella prima apertura perché siamo una delle realtà con minor numero di contagi. Nel caso di Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, c’è stata un’interlocuzione tra queste Regioni e il Governo e avremo una risposta credo tra venerdì e sabato, sulla base dei dati epidemiologici».
Fedriga ha emanato un provvedimento specifico «per garantire a chi non è in grado di riaprire di mantenere la concessione pubblica come nel caso dei balneari. Per quanto riguarda l’obbligo della mascherina nei luoghi pubblici, in questa fase occorre la cautela del passo dopo passo. In questo momento l’urgenza è tutelare le attività economiche. Alleggerire le misure di contenimento ha una priorità inferiore rispetto al garantire il lavoro. Preferisco aprire un negozio in più e indossare una mascherina in più rispetto a dover chiudere i negozi e non indossare mascherine».
Sul tema della riapertura delle chiusura delle frontiere austriache interviene anche il deputato europeo friulano Marco Dreosto (Lega): «i Paesi che si attivano in modo sleale contro il turismo nazionale e, nello specifico, dell’Alto Adriatico vanno sanzionati da Bruxelles, così come l’Austria che vorrebbe allacciare delle collaborazioni privilegiate con Slovenia e Croazia ai danni dell’Italia».
«Ben vengano appelli come quello del Governatore Fedriga contro i comportamenti scorretti di chi usa l’emergenza Coronavirus per i propri interessi nazionali – ha commentato Dreosto -. Come gruppo della Lega siamo pronti a intervenire per fermare questo ennesimo attacco alle attività nazionali. Le istituzioni comunitarie devono punire e bloccare subito questi episodi che rischiano di trasformarsi in pericolosissimi precedenti invocabili in qualsiasi altro settore produttivo e commerciale dell’Unione. Già qualche giorno fa ho segnalato alla Commissione Europea la condotta sleale della Germania, che avrebbe voluto agevolare i visitatori diretti sulle coste istriane e dalmate a scapito di tutti gli altri. L’atteggiamento discriminatorio di Vienna sembra andare ora nella stessa direzione. Ciò è inaccettabile».
Sul fronte Nord, anche il valico del Brennero rimane chiuso al passaggio tra Italia e Austria non commerciale, con il risultato di bloccare le attività dell’Euroregione Tirolese, mentre i tedeschi riescono ad arrivare in Italia grazie al corridoio di attraversamento autorizzato dal governo austriaco. «Non si capisce quest’ostinazione nel mantenere chiuso il Brennero e con essa la libera circolazione delle persone anche all’interno del territorio euroregionale, dove gli effetti da Coronavirus sono stati tutto sommato limitati – ha commentato il presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher -. Assieme al governo del Tirolo e a quello di Vienna dobbiamo trovare una soluzione per chiusura delle frontiere austriache e la libera circolazione delle persone».
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