Banca del Fucino diventa mecenate del Teatro dell’Opera di Roma

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ROMA (ITALPRESS) – In piena emergenza Coronavirus, Banca del Fucino scommette sull’arte e sulla cultura e diventa mecenate della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma. Il presidente di Banca del Fucino, Mauro Masi, ha firmato questa mattina con il Sovrintendente Carlo Fuortes un accordo di collaborazione triennale, con cui la banca romana si impegna a versare un importante contributo economico a sostegno della Fondazione.
Il contributo andra’ anche a sostenere “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, progetto nato nel 2016 – e giunto alla sua terza edizione – per valorizzare e formare nuove generazioni di artisti tramandando e promuovendo la specificita’ della tradizione operistica italiana.
“Questo accordo con un Teatro cosi’ prestigioso, polo di eccellenza culturale non solo per il nostro Paese, rientra pienamente nello spirito che ha caratterizzato l’integrazione di Igea Banca e Banca del Fucino, volta a creare un nuovo gruppo bancario di riferimento per il rilancio della Citta’ di Roma – dice Masi -. Tale obiettivo, infatti, si vuole perseguire, non solo attraverso iniziative di sostegno finanziario alle imprese e alle famiglie – per le quali sono stati gia’ stanziati 400 milioni di euro nell’ambito delle iniziative previste dal cosiddetto Decreto Liquidita’ – ma anche attraverso interventi di valorizzazione della migliore produzione artistica della nostra citta’”.
Per il sovrintendente Fuortes “la decisione assunta da Banca del Fucino di sostenere, in misura rilevante e continuativa, il Teatro dell’Opera di Roma – come tutti i teatri italiani, chiuso dal 5 marzo scorso a causa della pandemia da Covid-19 – ha un evidente valore simbolico e di potenziale apripista rispetto al sistema imprenditoriale nazionale e, segnatamente, territoriale. In questa fase di grande incertezza per tutto il settore dello spettacolo dal vivo, Banca del Fucino compie un gesto di grande generosita’ e di fiducia nella nostra Fondazione. Per una banca privata, decidere di finanziare un teatro chiuso, per il quale non esiste al momento una data definita di riapertura, e’ davvero un comportamento virtuoso, che ci auguriamo possa essere preso a modello e imitato dalle migliori forze imprenditoriali, romane e non”.
(ITALPRESS).

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