“Musica ai Frari”, ora tocca al duo Pietro Tonolo – Sonig Tchakerian

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Piero tonolo jazz 1Appuntamento alla basilica dei Frari a Venezia venerdì 26 ottobre

Dopo il raffinato concerto di Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia, che ha aperto la rassegna Musica ai Frari “Duets”, ospite del secondo appuntamento (venerdì 26 ottobre, ore 21.15) sarà l’unico duetto inedito formato da Pietro Tonolo e Sonig Tchakerian: una vera e propria “prima assoluta” nell’intima cornice della navata centrale della Basilica, spazio nel quale anche l’edizione primaverile ha trovato nuova dimensione e una differente acustica, musicalmente appropriata.

Dopo aver conosciuto la violinista classica Sonig Tchakerian trasferitasi di recente a Padova, Pietro Tonolo l’ha invitata come ospite all’interno dei suoi progetti, soprattutto nel duo che lo vede da tempo affiancato al chitarrista emiliano Giancarlo Bianchetti: i tre si sono esibiti infatti lo scorso giugno nel festival “Mirano Oltre”. Il passo successivo non poteva esser altro che la costituzione di un duo, a lungo meditato e ora finalmente realizzato, che gli appassionati avranno occasione di ascoltare in anteprima proprio qui ai Frari.

Il duo Tchakerian/Tonolo proporrà rielaborazioni di musica armena quali l’inno della risurrazione di Nerses Snorhali, (musicista e mistico vissuto circa 1000 anni fa) e pagine pianistiche di Aram Khachaturian, musiche originali di Pietro Tonolo e brani del repertorio violinistico.

Pietro Tonolo, veneziano classe 1959, è da tempo uno dei più noti sassofonisti jazz europei. Si è avvicinato alla musica molto giovane, studiando violino classico, ma è poi rapidamente passato al sax tenore ed al jazz. Ha suonato in Europa ed in America nei gruppi di Gil Evans, Chet Baker e Paul Motian, con cui ha anche inciso. Ha pubblicato ormai quasi un centinaio di dischi, come sideman e come leader, ottenendo sempre larghi riconoscimenti di critica e di pubblico. Ha collaborato con molti dei maggiori protagonisti del jazz europeo, da Franco D’Andrea a Enrico Rava, da Rita Marcotulli a Tony Oxley, da Henri Texier a Danilo Rea, ma ha soprattutto suonato regolarmente con maestri del calibro di Lee Konitz, Steve Lacy, Joe Chambers, Gil Goldstein e Steve Swallow, guadagnandosi la più alta considerazione dei colleghi d’oltreoceano.

Sonig Tchakerian, armena, nata ad Aleppo, in Siria, ha cominciato a suonare il violino da piccola, sotto la guida del padre. Trasferitasi in Italia, si è diplomata a 16 anni con la lode sotto la guida di Giovanni Guglielmo. Si è quindi perfezionata con Salvatore Accardo a Cremona, con Franco Gulli a Siena e Nathan Milstein a Zurigo. Premiata nel 1980 al concorso Paganini di Genova, e per due volte, nel 1982 e 1989, all’ARD di Monaco, tiene recital soprattutto per violino solo ed in duo con pianoforte (con Andrea Lucchesini ha eseguito l’integrale delle Sonate di Beethoven). Ha suonato come solista con le principali orchestre europee. È tra i pochi violinisti in grado di eseguire dal vivo l’integrale dei Capricci di Paganini. Ha fatto parte del Trio Italiano, con cui nel 1990 ha vinto il Premio Gui a Firenze ed ha registrato le integrali di Beethoven, Schubert e Schumann.