Alta capacità ferroviaria Verona-Padova, l’opera inserita tra le 8 infrastrutture prioritarie

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Luigi schiavo presidente ance veneto 1Confindustria e Ance Veneto: “passaggio auspicato che consente di accelerare sul progetto definitivo”

L’Alta capacità ferroviaria Verona-Padova è stata inserita nella lista delle otto opere che godranno del bonus fiscale previsto dal decreto sviluppo bis. Dopo la proposta del vice ministro per le Infrastrutture, Mario Ciaccia, la conferma arriva adesso anche dal ministero dell’Economia. Per Confindustria Veneto e Ance Veneto, che insieme alla regione stanno lavorando da tempo a un progetto di partenariato pubblico-privato, si tratta di un passaggio auspicato che consolida le prospettive sulla prosecuzione dell’iter e sulla realizzazione del progetto definitivo.

Le opere inserite nella lista Ciaccia potranno godere di un credito d’imposta sino al raggiungimento dell’equilibrio finanziario dell’investimento, per un importo massimo comunque non superiore al 50% dei costi complessivi.

“A causa della drastica riduzione degli investimenti in infrastrutture – commenta Luigi Schiavo, presidente di Ance Veneto – il ruolo dei privati è oggi fondamentale, ma non possiamo prescindere da un adeguato supporto del governo. Per l’Alta capacità ferroviaria, un’opera irrinunciabile, l’impegno di Ance e Confindustria è stato massiccio su tutti i fronti. Devo dare atto al vice ministro Mario Ciaccia di aver preso a cuore un progetto fondamentale per l’economia non solamente dell’area del NordEst, ma di tutto il Paese. Ora si può guardare con fiducia al raggiungimento di un progetto definitivo entro il 2013, scadenza che il ministro Passera ha fissato nel luglio scorso nel corso di un convegno a Mestre”. Per il presidente di Confindustria Veneto, Andrea Tomat, “la proposta del Governo di destinare un bonus fiscale per alcune opere strategiche allo sviluppo del paese come l’alta capacità ferroviaria Brescia-Verona-Padova offre una prima importante risposta alle attese del NordEst italiano e riduce sensibilmente la carenza di risorse che avevamo lamentato nei giorni scorsi nell’ambito del programma delle infrastrutture strategiche. Adesso ci attendiamo che questa importante novità venga completata dall’assegnazione da parte del CIPE delle risorse per la progettazione definitiva dell’opera. Si tratta di un importo limitato ma di grande rilevanza per il prosieguo del progetto”.

Quanto all’ipotesi di finanziamento dell’opera, Confindustria, Ance e regione Veneto, lo scorso luglio, hanno presentato pubblicamente un’ipotesi di piano finanziario per l’alta capacità Verona-Padova in grado di abbattere i costi a 2,85 miliardi, con alcune modifiche rispetto al progetto preliminare di Rfi approvato dal Cipe nel 2006. Il modello ipotizzato è quello di partecipazione pubblico-privata, con un contributo minimo a fondo perduto dello Stato del 25% del costo dell’investimento e con remunerazione dei capitali privati con un canone di disponibilità annuo da corrispondere alla società incaricata della costruzione e coperto in parte dai ricavi del traffico e in parte da un’integrazione al canone a carico dello stato. Un ulteriore contributo arriverebbe da finanziamenti a condizioni agevolate, dai project bond, cioè a obbligazioni emesse dalla banca europea, e, appunto, dai nuovi sgravi fiscali per le opere infrastrutturali previsti dal Governo.