La pandemia di Coronavirus sta avendo effetti devastanti sull’economia turistica globale e su quella del NordEst in particolare, con moltissime strutture alberghiere del NordEst a rischio fallimento.
Nella previsione peggiore, il rischio di fallimento delle strutture alberghiere del Triveneto a causa dell’impatto del Coronavirus sulla stagione turistica in corso è aumentato del 77% rispetto a prima secondo uno studio effettuato dallasocietà di consulenza trevigiana Zara&Partners, la quale ha analizzato i bilanci di 804 società di capitali attive del settoredi cui 67 in Friuli Venezia Giulia, 315 in Trentino Alto Adige e 422 in Veneto, con un fatturato tra 1 e 5 milioni di euro.
L’esito dell’indagine è articolato su tre scenari, uno pessimistico, che immagina una diminuzione dei ricavi del 70% nel 2020 e del 30% nel 2021; uno bilanciato, che ridimensiona le quote al 50% e al 15%; un terzo ottimistico che indica una contrazione del business nel solo 2020 e non oltre il 30%.
«Le forti dotazioni patrimoniali del settore alberghiero, che vedono a livello aggregato un patrimonio netto pari a 4,77 miliardi secondo i bilanci del 2018 – osserva il commercialista Massimo Zara – consentono di assorbire tutte le perdite a livello patrimoniale. Ma le difficoltà sono sul fronte finanziario dove sarà necessario adottare tutte le misure di manovra finanziaria ipotizzabili, dalla rimodulazione dei piani di ammortamento originari all’erogazione di nuova finanza, oltre alla rateazione tributaria e previdenziale ed al contenimento degli investimenti al fine di ridurre, quantomeno nel brevissimo termine – conclude l’esperto – i flussi di cassa in uscita».
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