Un milione di poveri in più a causa della crisi economica

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Secondo uno studio della Cgia si allarga spaventosamente l’area del disagio socio/economico con gravi ripercussioni anche per artigiani e commercianti

Fanno impressione i dati diffusi da uno studio della Cgia di Mestre circa gli effetti indotti dalla perdurante crisi economica: 988.000 nuovi poveri; 1.247.000 disoccupati in più; 421.000 nuovi cassa integrati. Queste le cifre che hanno allargato spaventosamente l’area del disagio sociale/economico presente nel Paese. La causa è la crisi economica che, a partire dal 2007, ha aumentato a dismisura la povertà assoluta, i senza lavoro e i cassa integrati a zero ore. Come risultato, oltre a peggiorare le condizioni di vita delle fasce sociali più deboli del Paese, questa situazione di difficoltà ha fatto aumentare la spesa pubblica a sostegno di queste persone e diminuire i consumi.

Tra il 2007 e l’anno in corso, i consumi reali delle famiglie italiane (al netto dell’inflazione) hanno registrato una flessione del 4,4%. Una contrazione che, chiaramente, ha avuto delle ripercussioni molto negative sui bilanci economici dei piccoli commercianti e degli artigiani.

“Visto che nel 2012 è prevista una contrazione del Pil attorno al 2,5%, mentre nel 2013 la caduta dovrebbe attestarsi attorno allo 0,2% – osserva il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – è evidente che l’area del disagio socio/economico è destinata ad allargarsi, soprattutto nel Mezzogiorno che, sino adesso, è stata la ripartizione geografica che ha subito maggiormente gli effetti negativi della crisi. In termini assoluti è stato il Sud ha segnare gli aumenti più significativi sia delle sacche di povertà assoluta sia del numero dei nuovi disoccupati. Mentre spetta al NordEst, sempre analizzando la variazione in valori assoluti, l’aumento più significativo del numero di lavoratori in cassa integrazione a zero ore”. Secondo Bortolussi “cosi come ci segnala sovente l’Istat, la povertà assoluta tende ad aumentare nelle famiglie monoreddito con un alto numero di figli o in quelle dove la persona di riferimento non risulta occupata. Visto che ci troviamo di fronte ad una crisi che è legata in particolar modo al calo dei consumi, se non verranno prese delle misure che consentiranno di lasciare più soldi in tasca alle famiglie italiane, difficilmente potranno ripartire gli acquisti, la produzione industriale e di riflesso l’occupazione”.

Dalla Cgia si sottolinea come i dati relativi alla povertà assoluta si riferiscono al periodo che va dal 2007 al 2011 (ultimo dato disponibile). Come sostiene l’Istat “le soglie di povertà assoluta riferite al 2011 rappresentano i valori rispetto ai quali si confronta la spesa per consumi di una famiglia al fine di classificarla in assolutamente povera o non povera; ad esempio – dice Bortolussi – un adulto (18-59 anni) che vive da solo è considerato assolutamente povero se la sua spesa è inferiore o pari a 784,49 euro mensili nel caso risieda in un’area metropolitana del Nord, a 703,16 euro qualora viva in un piccolo comune settentrionale e a 525,65 euro se risiede in un piccolo comune meridionale”.

Per quanto concerne i dati relativi ai disoccupati, l’analisi della CGIA ha misurato la variazione avvenuta tra il 2007 e la media dei primi 6 mesi del 2012. Infine, il numero di cassa integrati è stato calcolato nel periodo compreso tra il 2007 ed i primi 8 mesi del 2012, ipotizzando un’assenza completa dal lavoro su tutto il lasso di tempo considerato.

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Gli effetti della crisi

Variazione

assoluta dal 2007

all’ ultimo dato

disponibile

Variazione % dal 2007 all’ultimo dato

disponibile

Individui in povertà assoluta (*)

+988.000

+40,7

Disoccupati

+1.247.000

+82,8

Cassa integrati
(a zero ore) (**)

+421.000

+476,9

Elaborazione Ufficio studi CGIA Mestre su dati Istat, Inps e Prometeia

(*) N° di persone che vivono con una spesa inferiore a quella necessaria per l’acquisto di beni considerati essenziali ad uno standard di vita minimamente accettabile

(**) N° di cassa integrati calcolati ipotizzando un’assenza completa dal lavoro su tutto il periodo. I dati riferiti al 2012 sono relativi al periodo gennaio-agosto

Gli effetti della crisi – serie storica –

2007

2008

2009

2010

2011

2012

Var. ass. dal 2007 all’ ultimo dato

disponibile
(in migliaia)

Var. % dal 2007 all’ultimo dato

disponibile

Individui in povertà assoluta (in migliaia) (*)

2.427

2.893

3.074

3.129

3.415

n.d.

+988

+40,7

Disoccupati
(in migliaia)

1.506

1.692

1.945

2.102

2.108

2.753

(**)

+1.247

+82,8

Cassa integrati
(in migliaia a zero ore) (***)

88,3

109,5

439,3

575,9

467,9

509,5

+421

+476,9

Consumi reali (****) delle famiglie (var. % su anni precedenti)

+1,0

-1,0

-1,8

+1,2

+0,4

-3,2

n.d.

-4,4

Elaborazione Ufficio studi CGIA Mestre su dati Istat, Inps e Prometeia

(*) Numero di individui che vivono con una spesa inferiore a quella necessaria per l’acquisto di beni

considerati essenziali ad uno standard di vita minimamente accettabile.

(**) Dato relativo alla media dei primi 2 trimestri del 2012 (gen-giu).

(***) Numero di cassa integrati calcolati ipotizzando un’assenza completa dal lavoro su tutto il periodo;

i dati 2012 sono relativi ai primi 8 mesi (gen-ago);

(****) Dati al netto dell’inflazione

La povertà assoluta in Italia (*)

Individui in

povertà assoluta

(in migliaia)

2007

2008

2009

2010

2011

Var. ass. 2007-2011 (in migliaia)

Var. % 2011/2007

Nord

871

848

999

982

1.096

+225

+25,8

Centro

322

359

313

539

491

+169

+52,5

Mezzogiorno

1.234

1.686

1.762

1.608

1.828

+594

+48,1

ITALIA

2.427

2.893

3.074

3.129

3.415

+988

+40,7

Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Istat

(*) Numero di individui che vivono con una spesa inferiore a quella necessaria per l’acquisto di beni

considerati essenziali ad uno standard di vita minimamente accettabile.

I disoccupati in Italia

Disoccupati
(in migliaia)

2007

2008

2009

2010

2011

I semestre 2012 (*)

Var. ass. 2007-2012 (*)
(in migliaia)

Var. % 2012(*)

/2007

Nord Ovest

270

307

422

452

462

603

+333

+123,5

Nord Est

162

181

247

293

269

357

+196

+120,7

Centro

267

317

377

399

399

491

+225

+84,2

Mezzogiorno

808

886

899

958

978

1.301

+494

+61,1

ITALIA

1.506

1.692

1.945

2.102

2.108

2.753

+1.247

+82,8

(*) Media dei primi 2 trimestri.

Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Istat

Cassa integrati a zero ore

Valori in migliaia

2007

2008

2009

2010

2011

gen-ago
2011

gen-ago
2012

Var. % 2011/2007

Var. % 2012/2011 (*)

Nord-Ovest

33,2

43,0

217,0

246,7

184,6

188,0

188,6

+455,2

+0,3

Nord-Est

11,8

16,3

84,9

135,5

94,9

94,1

98,7

+701,9

+4,9

Centro

12,8

16,3

58,6

86,0

78,5

78,1

96,3

+513,1

+23,2

Mezzogiorno

30,4

33,8

78,8

107,7

109,9

104,5

125,9

+261,0

+20,5

ITALIA

88,3

109,5

439,3

575,9

467,9

464,8

509,5

+429,7

+9,6

(*) Primi 8 mesi dell’anno (gennaio-agosto).

Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati INPS

Consumi reali delle famiglie (*)

2007

2008

2009

2010

2011

2012

Var. % 2012/2007

Nord Ovest

+1,7

-0,7

-1,4

+1,1

+0,6

-3,1

-3,5

Nord Est

+1,6

-0,6

-1,4

+1,5

+0,6

-3,0

-3,0

Centro

-0,2

-1,7

-1,6

+2,0

+0,2

-3,2

-4,3

Sud

+0,6

-1,2

-2,6

+0,5

+0,1

-3,6

-6,6

ITALIA

+1,0

-1,0

-1,8

+1,2

+0,4

-3,2

-4,4

(*) Var. % della spesa per consumi finali delle famiglie in termini reali (rispetto ad anno precedente).

Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Prometeia