Comunità di valle, quanto costano giunte, assessori e consiglieri semplici

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I nuovi enti intermedi della provincia di Trento pesano sui contribuenti per ben 8.252.930 euro a legislatura

Le Comunità di valle in Trentino costano 1.650.576 euro, contando indicativamente indennità e gettoni, ipotizzando 12 sedute l’anno. La stima (e il consuntivo potrebbe anche essere più alto a fine legislatura) è contenuta in una risposta fornita dall’assessore provinciale agli enti locali, Mauro Gilmozzi, a un’interrogazione stilata del consigliere Claudio Civettini (Lega Nord Trentino). Il costo per una legislatura (5 anni) ammonta a ben 8.252.930 euro.

Altre informazioni sui costi delle Comunità di valle a carico dei cittadini si trovano in un’latra risposta dello stesso Gilmozzi ad un’altra interrogazione del gruppo PdL a firma dei consiglieri provinciali Morandini, Viola, Borga, Delladio e Leonardi. Qui vengono specificate nel dettaglio le indennità di presidenti, i vicepresidenti e i membri dell’esecutivo di ciascuna delle 15 Comunità di valle. Le indennità di carica più elevate sono dei vertici della Comunità dell’Alta Valsugana, dell’Alto Garda e Ledro e della Vallagarina, con 3.533 euro ai singoli presidenti al mese e 1.413 euro mensili a ciascuno dei vicepresidenti, infine 1.060 euro al mese a ogni membro della giunta. Seguono le Comunità della Bassa Valsugana, della Val di Non, delle Giudicarie e della Rotaliana, che hanno 3.212 euro mensili per il presidente, 1.285 euro al mese per il vicepresidente e 964 euro mensili per ciascun membro dell’esecutivo. Nelle altre Comunità, cioè Fiemme, Primiero, Cembra, Val di Sole, Ladino di Fassa, Altopiano di Folgaria Lavarone Luserna, Paganella e Valle dei Laghi, al presidente spettano 2.891 euro al mese, al vicepresidente 1.156 euro mensili e al singolo membro dell’esecutivo 867 euro al mese. A ciascun componente delle assemblee delle Comunità che non gode di un’indennità mensile di carica, spetta un gettone di presenza di 40 euro per seduta.

Cifre di tutto rispetto che suscitano i commenti degli interroganti. “All’epoca della richiesta referendaria per abrogare le inutili Comunità di valle, avevamo stimato che il costo del loro funzionamento (indennità di carica di giunta e componenti dell’assemblea) ammontasse qualcosa come 7.500.000 di euro a legislatura: ci siamo sbagliati, ma per difetto. Nella risposta fornita dalla Provincia, si mette nero su bianco come la spesa annua per le indennità e i gettoni di presenza, ipotizzando 12 sedute all’anno, siano di 1.650.576 euro, pari a ben 8.252.930 euro per una legislatura di cinque anni. Davvero troppo anche per il ricco Trentino!” commenta il senatore leghista Sergio Divina che evidenzia come “salti immediatamente all’occhio il netto contrasto con le norme statali di contenimento della spesa pubblica, dove è espressamente previsto il non divieto d’istituire nuove istituzioni, purché senza oneri per lo Stato e per gli enti locali, ovvero con cariche esclusivamente onorifiche. Fatto segnalato a cura del sottoscritto ai Ministeri competenti senza ottenere ancora alcuna risposta, ma confido nell’immediato futuro…”

Il coordinatore provinciale del Pdl Giorgio Leonardi aspetta l’appello elettorale: “se si fossero conosciute queste cifre il referendum abrogativo della scorsa primavera avrebbe potuto avere un esito elettorale ben diverso, forse superando anche gli ostacoli buttati in tutta fretta dal governatore Dellai per far fallire il referendum indicendo la votazione giusto nel bel mezzo del primo ponte estivo, favorendo così l’astensionismo. Le elezioni provinciali del prossimo anno sono vicine e gli elettori sapranno valutare in modo adeguato chi ha gestito male la cosa pubblica ed è stato responsabile di sprechi ed inefficienze solo per alimentare le proprie clientele”.