L’Emilia Romagna si conferma al vertice dell’agroalimentare italiano di qualità, con tre province sul podio per impatto economico delle eccellenze Dop e Igp. A guidare la classifica italiana è Parma che ancora una volta occupa il primo posto, seguita a ruota da Modena e Reggio Emilia.
Il Rapporto Ismea-Qualivita 2019 colloca l’Emilia Romagna al primo posto tra le regioni italiane per impatto economicodelle Dop ed Igp nell’ambito del settore alimentare, con 3.020 milioni di euro, ai quali vanno sommati circa 394 milioni per il comparto del vino. Unendo poi il fatturato di prodotti alimentari e vino, la regione è seconda per valore delle produzionisubito dopo il Veneto. Secondo il Rapporto Ismea le prime quattro regioni per impatto si trovano nel Nord Italia e concentrano il 65% del valore produttivo complessivo nazionale.
«I numeri del rapporto confermano ancora una volta il primato dell’Emilia Romagna e ribadiscono l’eccellenza del nostro sistema agroalimentare – spiega l’assessore regionale all’agricoltura, Alessio Mammi -. Viene così riconfermato il successo di un modello produttivo che punta sulla qualità di filiere e prodotti, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo. Ed è proprio per questo, soprattutto oggi, che le nostre produzioni vanno difese da ingiustificati blocchi o dall’introduzione di richieste di ulteriori controlli collegati al Coronavirus, perché le merci non sono pericolose e devono poter circolare liberamente. Serve una forte campagna di informazione e, come Regione, metteremo in campo tutto il sostegno possibile per garantire alle nostre eccellenze la meritata diffusione nei mercati internazionali».
Più in dettaglio, Parma presenta una produzione per il settore alimentare pari a 1.383 milioni, precedendo Modena (681 milioni) e Reggio Emilia (circa 616 milioni). Inoltre, Parma e Modena sono tra le prime cinque province del Paese per valore complessivo generato dalle filiere alimentare e vino, rispettivamente al secondo e quarto posto. Le cinque province insieme superano la metà del valore complessivo generato a livello nazionale.
Le specialità agroalimentari “Made in Emilia Romagna” a marchio tutelato (44 tra Dop ed Igp), conquistano le prime tre posizioni anche nella graduatoria dei singoli prodotti, con Parmigiano–Reggiano Dop (1.434 milioni), Grana padano Dop (1.277), e Prosciutto di Parma Dop (824).
Nella lista anche l’Aceto balsamico di Modena Igp (363 milioni) e la Mortadella Bologna Igp (296) che si piazzano rispettivamente al quinto e all’ottavo posto per impatto economico
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