La pirateria nel mondo dell’editoria vale 528 milioni di euro, danno di 1,3 miliardi al sistema Paese

Indagine Ipsos per Associazione italiana degli Editori (Aie) e Federazione italiana editori di giornali (Fieg). 

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La pirateria nel mondo dell’editoria

La pirateria nel mondo dell’editoria sottrae ogni anno 528 milioni, pari al 23% del valore del mercato (escludendo scolastica ed export), 1,3 miliardi complessivi al sistema Paese e 216 milioni al fisco, oltre a far perdere in termini di mancata occupazione 8.800 posti di lavoro, di cui 3.600 nella filiera del libro.

Per la prima volta una ricerca commissionata dall’Associazione Italiana Editori (Aie) a Ipsos, presentata nel corso del primo incontro de “Gli Editori” – l’accordo di consultazione e azione comune di Aie e Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg) – traccia le dimensioni del fenomeno: ogni giorno si compiono in Italia circa 300.000 atti di pirateria (293.000) ai danni del mondo dell’editoria, 107 milioni in un anno.

La pirateria nel mondo dell’editoria coinvolge più di un italiano su tre sopra i 15 anni (il 36%), addirittura il 61% dei professionisti (avvocati, notai, commercialisti, ingegneri, architetti e altri) e l’80% degli studenti universitari.

Per questo “Gli Editorichiede al governo di intervenire: «sono dati drammatici che vanno al di là di qualsiasi previsione – ha dichiarato il presidente di Aie, Ricardo Franco Levi -. Dati che richiedono e impongono una forte azione di contrasto attraverso la repressione dei fenomeni illegali e l’educazione degli utenti, non sempre pienamente consapevoli degli effetti dei loro comportamenti. E’ inoltre necessario un forte sostegno alla domanda che consenta di esercitare in forma legale la richiesta di informazione e di cultura, riportando “18App” alla dotazione originale e detrazione fiscale per l’acquisto dei librisono gli strumenti decisivi».

Da parte sua, il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, ha osservato come «il digitale ha portato opportunità ma anche rischi», richiamando l’attenzione sulle molteplici forme di utilizzo abusivo dei contenuti, dalle rassegne stampaonline realizzate e diffuse senza autorizzazione, alla condivisione non autorizzata di copie digitali Pdf di giornali, anche attraverso piattaforme social, applicazioni telefoniche o di messaggistica. «È necessario migliorare gli strumenti di tutela contro ogni forma di sfruttamento parassitario del diritto d’autore» chiosa Riffeser lanciando un appello alle istituzioni affinché «supportino una campagna di comunicazione per la lettura di giornali e libri. I dati sulla lettura, infatti, confermano il grande interesse per l’informazione, nonostante le vendite continuino a scendere. Occorre, inoltre, garantire una diffusione capillare dei giornali, per raggiungere i lettori e facilitarne l’acquisto, anche con la crescita degli abbonamenti».

All’appello degli editori, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Andrea Martella, ricorda che «come governo non possiamo ignorare i dati emersi da questa ricerca e la richiesta di aiuto che viene dal settore dell’editoria. La pirateria va combattuta con la repressione dei comportamenti illegali, promuovendo l’educazione alla legalità, ma anche con il sostegno a tutta la filiera, così gravemente colpita. Attraverso “Editoria 5.0” stiamo studiando nuovi strumenti di supporto per l’editoria periodica e quotidiana». Martella, ricordando le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha definito l’informazione primaria «un elemento decisivo per la democrazia nel nostro Paese», afferma che «questo fa comprendere le esigenze di sostegno da parte delle istituzioni. L’impegno, coerentemente con quanto affermato dal ministro Franceschini, è di lavorare ad un progetto analogo anche per l’editorialibraria, a partire dalle richieste che ci vengono dal settore con particolare attenzione al sostegno alla domanda».

Secondo la ricerca presentata dal presidente di Ipsos, Nando Pagnoncelli, basata su 3.338 interviste, gli italiani(popolazione sopra i 15 anni) sono consapevoli che piratare libri, e-book, accedere a banche dati è illecito e illegale (risponde affermativamente l’84% del campione di 4.000 intervistati), ma una buona fetta lo considera un comportamento poco o per niente grave (39%) e una decisa maggioranza (il 66%) ritiene poco o per nulla probabile che gli illeciti vengano scoperti e puniti. La maggior parte degli atti di pirateria passa attraverso il web: un italiano su quattro sopra i 15 anni (il 25%) ha scaricato gratuitamente almeno una volta un ebook o audiolibro da siti o piattaforme illegali su Internet; il 17% ha ricevuto da amici/familiari almeno un ebook, l’8% ha ricevuto da amici/conoscenti almeno un libro fotocopiato, il 7% ha acquistato almeno un libro fotocopiato.

Secondo la ricerca Ipsos l’incidenza della pirateria è particolarmente alta tra i lettori forti (lettura giornaliera o settimanale) di libri cartacei (45%), tra quelli di ebook (68%), e tra quelli di audiolibri e podcast (66%). Ad essere danneggiati sono tutti i settori del mondo editoriale, non solo l’editoria universitaria: le vendite perse nel settore della “varia” (fiction e saggistica) sono pari a 29,2 milioni di copie (libri ed ebook) all’anno, per un mancato fatturato di 324 milioni di euro. Le copie perse nel settore universitario sono 4 milioni, per un fatturato di 105 milioni di euro, quelle nel settore professionale e banche dati 2,9 milioni, pari a 99 milioni di euro.

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