Aumento del pedaggio autostrada Padova-Mestre: tutti incazzati

Arrabbiatura generalizzata di pendolari, autotrasportatori, amministrazioni locali di una delle tratte stradali più trafficate del Veneto. Quando altrove tangenziali ed autostrade sono gratis.

0
1532
pedaggi autostradali aumento del pedaggi concessioni autostradali pedaggi autostradali

La decisione di autorizzare l’aumento del pedaggio da inizio anno dei circa 40 km di tracciato della variante autostradale di Mestre gestito dalla Cav, la concessionaria proprietà al 50% ciascuno di Anas e regione Veneto, ha fatto incazzare tutti, dagli amministratori locali ai pendolari agli autotrasportatori.

Con l’aumento del pedaggio appena scattato, la Padova-Mestre si conferma come la tratta più cara del Veneto (e una delle più care in Italia), superata solo dalla Pedemontana Veneta prossima ventura (0,162 euro/km). Con un costo chilometrico di 0,148 euro è pur vero che il Passante mestrino si pone lontano dalle tariffe esorbitanti della BreBeMi (0,274 euro/km) o della TorinoAosta-Monte Bianco (0,287 euro/km), ma di gran lunga più cara dell’A22 Autobrennero (0,07 euro/km), della A13 Padova-Bologna (0,074 euro/km), della A4 Venezia-Trieste (0,103 euro/km) e della Belluno-Venezia, (0,112 euro/km).

Cav è tra le quattro concessionarie in Italia (con Autovie Padane, Bre.Be.Mi e Pedemontana Lombarda) e l’unica attiva in Veneto ad aver avuto dal ministero dei Trasporti il via libera all’aumento del pedaggio (+1,2%).

A giustificazione del rincaro deciso dal ministero la necessità di restituire entro il 2030 il prestito da 830 milioni di euro acceso da Anas per la realizzazione dell’opera, ma a detta degli utilizzatori già una tariffa da oltre 14 centesimi al chilometro è più che sufficiente per generare le risorse per pagare il debito, senza ulteriori “tosature” degli utenti.

Per Michele Varotto, presidente di Confartigianato Trasporti e Logistica, «gli utenti professionali si trovano a dover sempre pagare in anticipo per servizi e strutture che non arrivano mai, come le aree di soste insufficienti o i caselli sempre intasati che generano inutili code e rallentamenti con conseguente perdite di tempo che nessuno ci risarcisce. E, come categoria, siamo senza alternative, visto che i comuni del territorio hanno emesso ordinanze che vietano il transito ai Tir sul loro territorio».

Deluso il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, Paolo Zabeo: «siamo alle solite. Dall’utilizzo delle tecniche di finanza di progetto, gli utenti finiscono sempre con il pagare due volte le opere pubbliche con tasse e pedaggi. Il tutto mentre in altre zone d’Italia le tangenziali sono gratis».

Nonostante la regione Veneto sia comproprietaria al 50% della Concessionaria, l’assessore regionale ai trasporti, Elena De Berti, prende le distanze dalla decisione ministeriale: «la decisione di ritoccare le tariffe è solo del Ministero e sarebbe necessario una maggiore calmierazione delle tariffe».

Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, consultate i canali social:

Telegram

https://t.me/ilnordest

Twitter

https://twitter.com/nestquotidiano

Linkedin

https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano/

Facebook

https://www.facebook.com/ilnordestquotidian/

© Riproduzione Riservata