Governo austriaco: al via un’inedita maggioranza Popolari-Verdi

Niente doppio passaporto per gli altoatesini di lingua tedesca e ladina.

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Sebastian Kurz e il leader dei Verdi Werner Kogler (a dx).

A tre mesi dalle elezioni, il governo austriaco è pronto a partire con una coalizione tra il partito Popolare Oevp di Sebastian Kurz e i Verdi di Werner Kogler.

Si tratta della prima volta al governo per i Verdi austriaci, mentre per i Popolari di Kurz si tratta di una capriola politica visto che fino allo scorso maggio avevano governato il Paese insieme alla destra della Fpoe.

L’accordo per il governo austriaco tra i popolari dell’Oevp e i Verdi è «un eccellente risultato di negoziati non facili» ha detto Kurz aggiungendo che «siamo riusciti a unire il meglio dei due mondi».

Per il leader dei Verdi Kogler, i due partiti sono riusciti a «costruire ponti per formare un governo per il futuro dell’Austria». Un’intesa politica soggetta al via libera del patto di governo da parte di un congresso straordinario degli ambientalisti convocato per sabato.

I Popolari di Kurz avranno la maggioranza del governo austriaco, mentre ai Verdi dovrebbero andare quattro dicasteri, tra cui un “super ministero” dell’Ambiente, che includerà anche Trasporti, Energia e Tecnologia con Kogler, 58 anni, che sarà anche vicecancelliere, cui s’aggiungono anche Giustizia, Affari sociali e Cultura.

Tra il programma della nuova compagine di governo austriaco non appare più uno degli argomenti che aveva infiammato la campagna elettorale, quello della concessione del doppio passaporto agli altoatesini di lingua tedesca e ladina. C’è solo un passaggio nella conferma della tutela austriaca sulla minoranza tedesca in Alto Adige: «l’Austria sarà anche in futuro a fianco dell’Alto Adige garantendo il suo ruolo di tutela». I due partiti ricordano che lo sviluppo dell’autonomia altoatesina «è diventato un esempio internazionale per superare conflitti e per la tutela delle minoranze. E’ compito comune di Austria e Italia garantire in stretto accordo con i rappresentanti dei gruppi linguistici tedeschi e ladini l’ulteriore sviluppo dell’autonomia».

Un passaggio salutato con soddisfazione dal deputato di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo: «provocano, insultano lo Stato, l’Italia, che da anni li foraggia di risorse e benefici, ma è ora che i separatisti altoatesini se ne facciano una ragione: in Austria non li vogliono».

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