Continua a crescere il turismo in Italia: il 2020, secondo le previsioni formulate da Ciset-Ca’ Foscari, salirà del 3,1%rispetto al 2019, con 74 milioni di arrivi. In crescita anche il turismo mondiale con un +3,5% pari a 1,5 miliardi di arrivi.
L’analisi è di “Trip”, il Modello di previsione dei flussi turistici internazionali elaborato da Ciset-Ca’ Foscari due volte l’anno (a giugno e gennaio). A livello mondiale, i primi 6 mesi del 2019 hanno registrato, secondo le stime Unwto, un +4% sul 2018, pari ad una crescita di 30 milioni di arrivi. La dinamica, più contenuta rispetto a quella del triennio precedente e poco inferiore alle attese di inizio anno, è comunque allineata al trend di lungo termine stimato pari al +3,8% medio annuo.
Le economie avanzate confermano la loro posizione consolidando il peso sul mercato turistico globale con una quota del 54% (+3,2% crescita stimata). Andamento positivo e superiore alla media per i paesi emergenti (+5,8%) su cui agiscono i risultati del SudEst Asiatico (+7,2%) e dell’area caraibica (+11,3%). C’è poi la rimonta della Turchia (+13,8%) e del Nord Africa (+9,3%). L’Europa dovrebbe consolidare le proprie performance attestandosi sul +4,2%, anche se tale risultato media situazioni differenziate che vanno da un +6% per la fascia Mediterranea a un +1,8% per l’Europa Occidentale.
L’Organizzazione Mondiale del Turismo conferma a livello globale anche per il 2020 il consolidamento delle prospettive positive del settore e le valutazioni di “Trip” avvalorano il quadro evolutivo, sottolineando la buona espansione dei flussi originati dai paesi più sviluppati e in particolare dall’extra Europa, per quanto inferiore rispetto al 2019, con un +3,5% delle partenze contro un precedente +4,2%. A fine 2020 il movimento turistico mondiale dovrebbe superare 1,5 miliardi di arrivi, pari a un aumento assoluto di circa 130 milioni.
Anche per il turismo in Italia c’è una dinamica positiva e al di sopra della media dei Paesi tradizionali con un +3,1% degli arrivi totali, specie grazie alla spinta delle nazioni extraeuropee, con il contributo comunque di rilevo dell’Europa Centrale, specie della Germania. L’area che raggruppa i Paesi extraeuropei sarà contraddistinta anche nel 2020 di un +3,5% delle partenze che si tradurrà in un +4,8% degli arrivi in Italia: dagli Usa i flussi dovrebbero registrare un +6,6% e +4,6% dal Giappone.
I Paesi dell’Europa Centrale rimangono il principale mercato di origine per il turismo in Italia (quasi 26 milioni di arrivi, circa la metà dei flussi dalle principali nazioni) con un +1,9% (dalla Germania +2%), mentre il flusso dai Paesi dell’area mediterranea cresce dell’1,5%. C’è la ripresa del mercato spagnolo (+1,6%) e la dinamica di quello francese che, con circa 5 mln di arrivi, assorbe i due terzi dei flussi dall’area.
I Paesi del Nord Europa (oltre 6 milioni di arrivi) si caratterizzeranno per dinamiche intorno a +1,5% dei flussi verso l’Italia, con gli arrivi dal Regno Unito crescono dell’1,1% (4 milioni di arrivi, quasi i due terzi dei flussi totali dall’area e quarto mercato europeo in termini di importanza).
Le partenze dall’Italia all’estero saranno circa 24,6 milioni nel 2020 (+3,3%): +3,8% verso l’area mediterranea. Cresce del 4,2% il movimento verso la Francia con oltre 7,5 milioni di partenze e del 2,9% verso l’Europa Centrale e un 3% verso il Nord Europa. Anche il Regno Unito (circa il 70% delle partenze verso l’area), sarà caratterizzato da un +3%. Infine, i paesidell’area extraeuropea saranno caratterizzati da un andamento inferiore alla media (+2,2% nel 2020). Tra le mete d’oltreoceano, gli Usa con un +2,9%. Le partenze internazionali dall’Italia verso i principali paesi raggiungeranno i 24 milioni(+2,7%)
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