Macchine da imballaggio: anno record per i produttori italiani

Aureli (Ucima): «il prossimo sarà un anno di consolidamento, ma rimaniamo ottimisti sullo sviluppo del settore nel medio-lungo termine». 

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Macchine da imballaggio
Una linea di confezionamento automatica

Cresce il settore delle macchine da imballaggio e confezionamento italiane il cui fatturato complessivo, nel 2019, superala soglia record degli 8 miliardi di euro. Il settore, secondo i dati pre-consuntivi del Centro Studi di Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio), registra una crescita dell’1,8%.

«Siamo soddisfatti ed orgogliosi per questo ennesimo traguardo raggiunto, – afferma Enrico Aureli, presidente di Ucima – segno di un settore solido e dinamico, in grado di imporsi a livello globale e di cavalcare lo sviluppo dei mercati internazionali e di tutte le industrie clienti. Ma non dobbiamo adagiarci sugli allori, perché le sfide che ci attendono sono complicate, i competitor sempre più agguerriti e gli scenari particolarmente instabili».

Macchine da imballaggio
Enrico Aureli presidente Ucima

Quanto alle previsioni per il 2020 per il settore delle macchine da imballaggio e confezionamento, Aureli è cauto: «secondo le previsioni macro-economiche, rallenterà ulteriormente la crescita del Pil mondiale e a livello di settore la raccolta ordini è al momento meno positiva rispetto al passato. Riteniamo quindi che il 2020 potrebbe essere un anno di consolidamento, dopo la crescita costante e impetuosa degli ultimi anni. Ma rimaniamo ottimisti sull’ulteriore sviluppo del nostro settore nel medio-lungo termine».

Tra gli elementi di preoccupazione, le continue turbolenze geopolitiche in diversi mercati, i dazi e le tensioni commercialia livello internazionale, le politiche del Governo italiano non focalizzate sulle necessità di crescita delle imprese. In particolare, l’Italia cresce ancora del 3,2%, per un totale di 1,713 miliardi di euro, sull’onda virtuosa dei lusinghieri risultati già ottenuti lo scorso anno anche grazie agli incentivi governativi di Industria 4.0.

Anche l’export – che rappresenta il 78,6% del fatturato complessivo del settoresale dell’1,4%, raggiungendo il valoreassoluto di 6,293 miliardi di euro. I dati disaggregati disponibili evidenziano in particolare tre macroaree di sbocco delle tecnologie prodotte degli associati Ucima che hanno segnato i risultati migliori: Asia (+12,7%), UE (+6,5%) e Africa/Oceania (+3%).

Rimane l’incognita della tassa sulla plastica e dell’impatto che potrà avere sul settore dell’imballaggio e del confezionamento che utilizza molto diffusamente questo materiale.

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