Inquinamento in Emilia Romagna: botta e risposta tra Bonaccini e Borgonzoni

Ma i dati sembrano dare ragione alla leghista: secondo Arpae i siti ambientali contaminati in Regione sono 932 (dati aggiornati al 19 ottobre 2018).

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inquinamento in emilia romagna

Prosegue la polemica sull’inquinamento in Emilia Romagna tra i due principali candidati alla guida della regione, il Dem Stefano Bonaccini e la leghista Lucia Borgonzoni.

A rinfocolare la polemica avviata dal leader della Lega, Matteo Salvini, il presidente uscente della Regione: «prima hanno definito l’Emilia Romagnapattumiera d’Italia”, poi hanno sparato numeri in libertà sui siti contaminati. Ancora una volta, la realtà viene stravolta per sfregiare la nostra regioneesordisce Stefano Bonaccini -. È quindi il caso di riportare fatti veri per sbugiardare chi sta dando letteralmente i numeri. Secondo il Rapporto Ispra 2018, in Italia sono aperti oltre 16.000 siti contaminati, con procedimenti in corso, la cui bonifica è un tema nazionale, col quale devono fare i conti tutte le Regioni».

Bonaccini snocciola alcune cifre: «in Lombardia ci sono 914 siti contaminati, in Piemonte altri 839, in Veneto 614, in Emilia Romagna i siti inquinati in procedura attiva sono 519, non 847 come dicono Borgonzoni e Salvini, che mescolano i numeri delle bonifiche in corso con quelle chiuse (o per malafede o perché non sanno neppure di cosa stanno parlando)».

Numeri sull’inquinamento in Emilia Romagna che fanno scattare la contro replica della Lega, per bocca dell’ex sottosegretario all’Ambiente, la deputata Vannia Gava: «Bonaccini è smentito dai dati consultabili dal portale Arpae della stessa Regione, che in una delle diverse pagine web parla addirittura di 932 siti contaminati in Emilia Romagna. I casi sono due: o Bonaccini non si aggiorna o fornisce numeri a caso. Comunque sia, trattandosi di un presidente uscente, è cosa preoccupante, visto che parliamo di inquinamento, tema sensibile per la salute dei cittadini e il benessere dei territori. Ricordo a Bonaccini che bloccando le bonifiche si blocca l’economia. Quali fondi ha stanziato per liberare dai veleni queste aree contaminate? Quale piano regionale ha predisposto in questi anni? Forse, invece delle polemiche, farebbe meglio a fare mea culpa».

A chiudere la disfida di comunicati la candidata presidente del centro destra, Lucia Borgonzoni, che prende le mosse dalla denuncia fatta da Confagricoltura Modena: «nel giorno in cui gli agricoltori lanciano l’allarme per il previsto ampliamento della discarica di Finale Emilia approvato dalla giunta Bonaccini che spaventa le aziende impegnate in produzioni agricole di qualità, il presidente regionale Bonaccini ha il coraggio di esultare perché in Emilia Romagna i siti inquinati sarebbero 519 anziché 847. Peccato che su diversi siti ufficiali della regione ci siano dati diversi. Insomma, il Pd dà i numeri. La giunta non è stata capace di fare alcun piano di bonifica regionale, non ha stoppato i rifiuti in arrivo da Roma, non aggiorna i dati sui siti della Regione, ha sbagliato di grosso su Finale Emilia. Un disastro a cui metteremo fine il 26 gennaio».

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