Simone Benini, 49 anni, Forlivese verace, è il candidato presidente per il M5s alle prossime elezioni regionali Emilia Romagna essendo stato il candidato più votato sulla piattaforma Rousseau con 335 preferenze.
Benini è un piccolo imprenditore attivo nel campo dell’informatica, sistemista programmatore senior, esperto di sistemi informatici. Politicamente, è di formazione ambientalista, sensibile alle energie rinnovabili, politiche rifiuti zero, sostenibilità ambientale applicata in ogni campo. E’ appassionato di apicultura ed è lui stesso apicoltore. Dal 2014 è consigliere comunaledel M5s di Forlì, dove è stato riconfermato nel mandato a maggio di quest’anno. Durante il primo mandato è stato vice presidente della II Commissione consiliare programmazione, investimenti, urbanistica, ambiente, attività economiche.
Ora inizia la corsa delle elezioni regionali Emilia Romagna che sarà soprattutto una rincorsa per cercare di limitare i danni. «I parlamentari e consiglieri regionali del M5s saranno a fianco di Simone Benini, il nostro battagliero consigliere comunale di Forlì che gli iscritti dell’Emilia Romagna hanno scelto come candidato presidente della Regione – scrivono in una nota gli eletti grillini -. Forza Simone! Siamo pronti ad andare piazza per piazza a partire da questo weekend con banchetti e punti informativi per presentare il grande lavoro svolto in questi cinque anni di opposizione utile in Regione e presentare le priorità del nostro programma per i prossimi cinque anni».
«Saremo le sentinelle utili dei cittadini. Solo la nostra presenza permette di affrontare le sfide del futuro – queste le prime parole via social del neo candidato presidente Benini -. Sarà una bellissima sfida che affronteremo tutti insieme, piazza per piazza, mercato per mercato. Come abbiamo sempre fatto. Solo una forte presenza del M5s in Assemblea legislativa metterà al centro i temi che interessano i cittadini e le sfide del futuro e non le solite lotte di potere tra partiti».
Tra i punti forti del programma elettorale grillino, Benini cita «la difesa della sanità pubblica e dei beni comuni come l’acqua, la mobilità sostenibile, la lotta all’inquinamento, lo sviluppo di energie rinnovabili, le politiche rifiuti zero, l’agricoltura sostenibile e la difesa dei diritti dei lavoratori e dei piccoli e medi imprenditori e commercianti fino alla fondamentale lotta alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose».
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