Innova-Fi: nel Por Fesr del Friuli Venezia Giulia strumenti finanziari innovativi per le Pmi

Zilli: «maggiore qualificazione dei fondi europei implementando la sinergia tra pubblico e privato». 

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La sede di Friuli Innovazione a Udine ha ospitato il tavolo di lavoro del progettoInnova-Fi”, a cui hanno preso parte rappresentanti di imprese, Camera di commercio, Confidimpresa, Confindustria, Fines, Frie, Friulia e Regione Friuli Venezia Giulia.

«Nella prossima programmazione Por Fesr dovranno essere inseriti nuovi strumenti finanziari per il sostegno alle Pmi per evitare la dispersione di fondi europei e la maggior efficacia degli investimenti, implementando la sinergia tra pubblico e privato – ha detto Barbara Zilli, assessore regionale alle Finanze con competenza sul Por Fesr 2014-20 e 2021-27 -. Questo tavolo di lavoro è l’occasione per uno scambio di idee in vista della nuova programmazione, nella quale Friuli Innovazione è un attore molto attento. Purtroppo alcune esperienze poco positive, con canali progettuali che non hanno raggiunto gli obiettivi preposti, ci spingono a trovare nuovi strumenti finanziari più innovativi e flessibili, consapevoli che questi sono elementi imprescindibili per garantire un circolo finanziario virtuoso a sostegno delle imprese».

Il progettoInnova-Fi”, cofinanziato dal programma Interreg Europe, ha il duplice obiettivo di rendere più efficace l’utilizzo dei fondi pubblici europei e di facilitare il reperimento di risorse per le Pmi innovative, grazie a un utilizzo più significativo degli strumenti finanziari da parte dei soggetti che amministrano i fondi strutturali della Ue per conto delle Regioni.

La necessità di trovare forme nuove di sostegno finanziario per le Pmi nasce dalle difficoltà riscontrate, soprattutto dalle imprese più innovative, ad avere accesso al sistema finanziario nonostante le imprese europee di piccole dimensioni abbiano un ruolo sempre più rilevante nell’implementare le nuove frontiere della ricerca.

La pianificazione di un pacchetto di strumenti finanziari dedicati alle Pmi innovative potrebbe aiutare a mobilitare co-investimenti pubblici e privati aggiuntivi, aumentando il capitale disponibile proveniente dai fondi Ue e assicurando al tempo stesso un maggiore coinvolgimento dei beneficiari che condividono il rischio dell’investimento.

Nel caso del Friuli Venezia Giulia, il progetto “Innova-Fi” ha individuato diversi strumenti finanziari attivabili, quali i cosiddetti “Business angels” (operazioni di equity per il cofinanziamento pubblico privato), l’emissione di minibond, forme di garanzia, cartolarizzazione del debito, crowdfunding e crowdlending, concessione di finanziamenti per favorire il passaggio generazionale, microcredito o prestiti partecipativi.

Nel corso dell’incontro è stato svolto anche un focus sulle esperienze straniere oggetto di comparazione nel corso dello sviluppo di “Innova-Fi”, tra cui quelle avviate in Lituania, Spagna, Polonia e Portogallo.

«Trovare formule tecniche migliori per la nuova programmazione anche attraverso il confronto con altre esperienze – ha evidenziato Zilli – è uno degli obiettivi che ci siamo dati. La partecipazione di tutti i soggetti che conoscono le esigenze e le criticità del sistema è essenziale a una pianificazione efficace che è preludio dell’attività che avvieremo a partire da gennaio».

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