L’elettrodotto Redipuglia-Udine ovest indispensabile per il territorio

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Fototeca UE elettrodotti 1Confindustria Udine definisce strategica l’opera, altro che ricatto occupazionale

“L’industria friulana esprime un forte apprezzamento per la decisione della Conferenza interna di servizi fra le componenti tecniche della Regione di approvare il progetto dell’elettrodotto Redipuglia – Udine Ovest nella soluzione aerea condividendo la chiara posizione espressa dal vice presidente della Regione Luca Ciriani.” Così il presidente di Confindustria Udine, Adriano Luci, secondo il quale “è stato messo un punto fermo in questa tormentata vicenda che fa seguito alla posizione decisa ed inequivocabile assunta dal presidente Renzo Tondo nel corso dell’assemblea della nostra Associazione lo scorso 3 maggio”.

L’elettrodotto è un’infrastruttura strategica per garantire alle famiglie ed alle imprese sicurezza e stabilità di fornitura dell’energia elettrica, costituendo una dorsale fondamentale rivolta al potenziamento della rete elettrica regionale obsoleta e sottodimensionata.

Secondo Luci “da parte delle imprese non c’è alcun ricatto. Le imprese hanno bisogno di energia, così come le famiglie, con una potenza costante e stabile e a prezzi competitivi. A questo servono sia l’elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest, sia quello tra Wurmlach e Somplago. L’energia costituisce un fattore di localizzazione determinante nelle valutazioni di convenienza degli investimenti. Non è un ricatto dichiarare quali sono le condizioni essenziali per investire e per sviluppare le imprese. Già anche la nostra Regione sopporta il fenomeno della deindustrializzazione strisciante. Questa è l’occasione per confermare l’importanza anche per la nostra Regione di rafforzare le condizioni di competitività del territorio in modo da contrastare il trasferimento all’estero degli investimenti e dell’occupazione”.

Per Luci “la soluzione aerea, come è stato ampiamente e ripetutamente dimostrato, è quella più coerente dal punto di vista tecnico, finanziario e ambientale risultando l’unica praticabile oltre a consentire una efficiente e tempestiva gestione delle manutenzioni”, sottolineando i significativi riflessi ambientali del progetto complessivo che prevede la dismissione di 110 km di abbattimenti e interramenti di vecchie linee in prossimità di edifici. Ora spetta alla burocrazia procedere il più speditamente possibile per concretizzare la nuova infrastruttura elettrica.