“Buy Veneto”, il Veneto si presenta nella sua forma migliore al turismo internazionale

L’evento giunto alla IIXX edizione, è la vetrina dell’offerta turistica ed enogastronomica della regione con 468 operatori presenti che s’interfacciano con 200 acquirenti internazionali da 56 mercati. Il turismo in Veneto muove un fatturato di circa 18 miliardi di euro annui.

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E’ decollata la IIXX edizione di “Buy Veneto”, il principale salone professionale dell’offerta turistica regionale con duecento acquirenti internazionali provenienti da 56 mercati strategici per l’offerta veneta, 468 operatori del Veneto in rappresentanza di oltre 260 imprese turistiche (strutture ricettive, agenzie immobiliari, agenzie viaggio specializzate in incoming, aziende di servizi, ecc.), 5.300 incontri b2b già previsti, 10 educational tour, organizzati in collaborazione con i consorzi di promozione turistica locali e le OGD, per far scoprire il fascino e l’attrattività dei nostri territori ai “compratori” esteri.

All’apertura di “Buy Veneto2019 sono intervenuti il governatore del Veneto, Luca Zaia e l’assessore al turismo e alla promozione, Federico Caner, che hanno sottolineato come questo sia il più importante evento regionale d’Italia, un appuntamento irrinunciabile per la prima industria del Veneto, che crea un fatturato tra i 17 e i 18 miliardi di euro e produce grandi benefici sul piano occupazionale.

«Il “Buy Veneto” è l’occasione per fare il punto sull’andamento del nostro turismo e la prima considerazione è che sia un settore in salute – ha detto Zaia –. I dati del 2018 parlano di un’offerta altamente competitiva, con una crescita degli arrivi del 2%, e quelli parziali del 2019 confermano, nonostante gli enormi problemi causati dal maltempo nella prima parte dell’estate, che la nostra regione sta rafforzando ulteriormente la sua capacità attrattiva, soprattutto nei confronti della clientela estera, sia essa continentale o extra europea, che con 47 milioni di presenze rappresenta ben il 70% delle presenze complessive annue del Veneto, costituendo da sempre un traino fondamentale per la nostra economia».

«Gli operatori del settore sono i primi artefici di questo successo – ha aggiunto Zaia – e a loro va il merito di riuscire ad adeguare un’offerta concorrenziale a una domanda che comunque è in continua trasformazione. Con 70 milioni di presenze e20 di arrivi il Veneto continua a essere la prima regione turistica d’Italia, ma i dati ci indicano anche che i soggiorni si stanno accorciando, perché si fanno vacanze più brevi ma più frequenti, come dimostra l’aumento di arrivi. Inoltre sono sempre più gettonate le strutture extralberghiere, di pari passo con l’affermarsi del cosiddetto turismo emozionale, cioè di quella proposta che punta fortemente alla scoperta e alla conoscenza del territorio. L’ospitalità negli alberghi, professionale, qualitativa e strutturata, continua a svolgere un ruolo insostituibile e non può esistere un’offerta turistica senza l’alberghiero. Ma è pur vero che l’extralberghiero, grazie anche alla possibilità di costruirsi una visita, un’escursione e un soggiorno su misura attraverso il web, sta crescendo, ancor prima che per una questione di prezzo, per una dimensione diversa di vacanza che piace sempre di più perché capace di creare emozione».

Zaia a “Buy Veneto” si aspetta un nuovo impulso dal riconoscimento delle Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Patrimonio dell’Umanità Unesco che «contribuirà a rendere questa terra un polo prima di attrazione e poi di distribuzione di molti turisti, un nuovo mercato per gli ospiti di tutto il mondo che intendono visitare il Veneto partendo da lì. L’obiettivo è che tra dieci anni quest’area, l’unico paesaggio viticolo a essere riconosciuto a livello internazionale, raggiunga il milione e mezzo di presenze turistiche, ma non daremo mai l’autorizzazione nei quindici comuni interessati a costruire nuovi hotel, puntando invece sul recupero di manufatti per realizzare il cosiddetto albergo diffuso».

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Federico Caner e Luca Zaia

«Facendo anche tesoro delle indicazioni pervenuteci dai nostri operatori – ha sottolineato l’assessore Caner –, in questo “Buy Veneto” abbiamo dedicato particolare attenzione ai mercati americano, russo e cinese che nel 2018 sono stati tra quelli che hanno fatto registrare un consenso maggiore, con una crescita di presenze rispetto all’anno precedente rispettivamente del 14,1%, del 7,9% e del 5,2%. Ma abbiamo anche registrato, con grande soddisfazione, una crescente richiesta di partecipazione da acquirenti provenienti dai classici e consolidati mercati del Nord Europa, oltre che da Germania, Francia e Austria».

Secondo Caner «“Buy Veneto” si sta sempre più indirizzando verso la tematizzazione dell’offerta per comprensori turistici, dalla montagna al mare, dal lago alle terme, e così via. Intanto già da due anni organizziamo a Longarone Fiere il “Buy Veneto Montagna”, alla cui ultima edizione, svoltasi la settimana scorsa, hanno partecipato 40  acquirenti, ed è previsto per la metà di marzo del 2020 il “Buy Alto Adriatico”, che realizzeremo in collaborazione con il Friuli Venezia Giulia, commercializzando insieme l’offerta costiera delle due regioni».

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