Regione Veneto senza nuove tasse con la NaDefr 2020-2022

Forcolin: «confermiamo la volontà della Giunta Zaia di non attivare addizionali a vantaggio dei contribuenti Veneti». 

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Veneto senza nuove tasse

Anche per gli anni 2020-2022 la regione del Veneto si confermaarea libera da addizionali regionali”, un Veneto senza nuove tasse locali: l’annuncio l’ha dato il vicepresidente della Regione, Gianluca Forcolin assieme al segretario generaledella programmazione, Ilaria Bramezza, al Tavolo di concertazione generale, composto dalle rappresentanze delle parti economiche e sociali presentando la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (NaDefr) per il triennio 2020-2022. Il documento, che verrà successivamente adottato dalla Giunta regionale e trasmesso al Consiglio regionale per l’approvazione, è l’atto di programmazione strategica e finanziaria della Regione alla base della manovra di bilancio.

«La Nadef, approvata dal Consiglio dei ministri il 30 settembre 2019, ha previsto al ribasso la crescita del Pil reale tendenziale del 2020, dallo 0,8% allo 0,4% – ha spiegato Forcolin – per effetto della manovra programmata dal Governo, la crescita del Pil reale nel 2020 è prevista allo 0,6%. Per quanto riguarda l’indebitamento netto programmato per il 2020, è stimato al -2,2%, con un peggioramento rispetto a quello tendenziale di 0,8%. La spesa per interessi risulta in riduzione da -3,4% nel 2019 al -3,3% nel 2020, per effetto della flessione della curva dei tassi. Il rapporto debito/Pil passa dal 135,7% del 2019 al 135,2% del 2020 per effetto di interventi programmati di dismissioni e altri introiti in conto capitale destinati al fondo di ammortamento del debito pubblico per 0,2 punti percentuali di Pil all’anno».

La manovra di bilancio, di circa 27,5 miliardi di euro, comprende la sterilizzazione dell’aumento dell’IVA ed un primo intervento parziale di abbattimento del cuneo fiscale sul costo del lavoro a partire, peraltro, da metà anno.

In merito alle coperture Forcolin ha sollevato forti perplessità, in quanto «oltre il 50% delle coperture della manovra (14,5 miliardi di Euro) derivano dal ricorso a maggior deficit; l’ammontare della flessibilità richiesta alla UE è pari allo 0,8% del Pil, un valore di molto superiore all’attuale flessibilità media annua accordata dalla UE per il periodo 2016-2020, pari allo 0,3%; appare di difficile concretizzazione – secondo Forcolin – l’effetto finanziario derivante dal recupero di gettito evasoin conseguenza del previsto accresciuto utilizzo di mezzi di pagamento elettronici, 7 miliardi di Euro aggiuntivi rispetto agli ordinari gettiti da recupero fiscale; basti pensare che la recente operazione sulla fatturazione elettronica ha portato nelle casse dello Stato non più di 1 miliardo di euro e la riduzione delle agevolazioni fiscali potrebbe comportare un aumentodella pressione fiscale. Non solo: non vi è stata la disattivazione totale delle clausole di salvaguardia IVA per gli annisuccessivi al 2020».

Secondo il vicepresidente della Giunta regionale «il Governo nella Nota afferma che “nella prossima legge di bilancio saranno introdotti due nuovi fondi di investimento, assegnati a Stato e enti territoriali, per un ammontare complessivo di 50 miliardi su un orizzonte di 15 anni, che si affiancheranno e daranno continuità ai fondi costituiti con le ultime tre leggi di bilancio”. Nel documento non si trova la modalità di copertura di tali stanziamenti; inoltre, la riduzione della spesa corrente interesserà tutte le amministrazioni pubbliche; è da immaginarsi, pertanto, che regioni ed enti locali siano, per l’ennesima volta, penalizzati, a differenza delle amministrazioni centrali che hanno continuato, negli ultimi anni, adaumentare le spese. Infine – conclude Forcolin – la previsione di 23 disegni di legge collegati rinvia, probabilmente, la copertura di spesa di rilevanti interventi al provvedimento di bilancio, senza che vi sia traccia nell’attuale Nota di aggiornamento».

In merito al Veneto, Forcolin ha rappresentato alcuni temi contenuti nella manovra del bilancio regionale. «Confermo la volontà di mantenerlotax free”, ancora una volta senza aumento della tassazione locale. Mi preme sottolineare che la pianificazione finanziaria relativa alla realizzazione dei Giochi Olimpici Invernali 2026 (dal 2020 al 2026 sono previsti oltre 200 milioni di euro di investimenti e accantonamenti per garanzie da fornire al CIO). Va detto che, in termini di Pil prodotto sul sistema Paese, si stima un risultato di 2,3 miliardi di euro nei sette anni, oltre al ritorno occupazionale».

Forcolin ha sottolineato come la Regione continui ad essere molto attenta nell’impiego delle risorse: «lo conferma anche la continuità di finanziamento ai Programmi operativi cofinanziati dai fondi europei pari a 65 milioni di euro all’anno con un effetto volano sugli investimenti di circa sei volte».

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