5 settembre: festa dell’Autonomia o dell’ipocrisia?

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regione trentino alto adige stemma logo 1Celebrazione separata tra Trentino e Alto Adige, con corollario di polemiche. A Merano, nella mattinata, celebrazione dei 40 anni del secondo Statuto di autonomia ei 20 anni di chiusura della vertenza tra Italia e Austria alla presenza di Napolitano e Fischer. Nel pomeriggio a Trento con il premio De Gasperi allo spagnolo Gonzales. Urzi critica la doppiezza di Bolzano

Il 5 settembre prossimo si celebrano parecchi anniversari importanti per la storia del Trentino Alto Adige: si parte con il 66.mo anniversario della firma dell’Accordo di Parigi De Gasperi Gruber con cui, all’indomani della conclusione della Seconda guerra mondiale Italia e Austria posero le basi per la gestione “amichevole” dell’Alto Adige, territorio austriaco conquistato dall’Italia durante la Prima guerra mondiale che fu italianizzato a tappe forzate dal fascismo. Segue il 40.mo del secondo Statuto di autonomia speciale che ha spostato i poteri dalla regione Trentino Alto Adige in capo a ciascuna provincia autonoma di Trento e di Bolzano, per finire con i 20 anni della chiusura della vertenza tra Italia e Austria davanti all’Onu sempre circa la gestione dell’Alto Adige, terra a maggioranza tedesca inserita in una nazione italiana.

Festeggiamenti che saranno distinti tra Trento e Bolzano, quasi a sottolineare la sempre più marcata separatezza tra le due province, nonostante la Regione continui ad esistere, anche sempre più tenuamente grazie all’azione di svuotamento condotta dai partiti tedeschi con l’acquiescenza del centro sinistra italiano. Celebrazioni di diverso spessore politico: in Alto Adige i festeggiamenti si svolgeranno a Merano nella Kursaal alla presenza dei presidenti di Italia (Giorgio Napolitano) e Austria (Heinz Fischer) che ripercorrano assieme al gran cerimoniere di tutta la kermesse, il presidente della provincia di Bolzano Luis Durnwalder, quanto fatto fin qui per assicurare la pacifica convivenza tra i tre gruppi linguistici (tedesco, italiano e ladino) che popolano questo territorio alpino.

Diverso il “taglio” delle celebrazioni trentine, che si svolgeranno al pomeriggio del 5 settembre al Teatro Sociale nel capoluogo: il programma prevede dapprima il conferimento del Premio internazionale Alcide De Gasperi intitolato ai “Costruttori dell’Europa” assegnato a cadenza biennale ad una personalità che si è particolarmente distinta per la sua azione di promozione e rafforzamento dell’ideale comunitario. La scelta, per questa edizione, è caduta sull’ex premier spagnolo, il socialista Felipe Gonzalez. A seguire discorsi di autorità varie locali, ma senza la presenza del Presidente della Repubblica Napolitano, quasi a sottolineare come l’Autonomia speciale trentina sia un qualcosa di minore e di diverso rispetto a quella altoatesina, nonostante il fatto che la scatola (orma quasi del tutto vuota) della Regione con sede a Trento sia tutt’ora la base di tutto il castello autonomistico su cui si fondano anche le due province.

alessandro urzi 1Intanto, emergono anche alcune stridenti incongruenze nella visita in pompa magna di Napolitano a Merano, durante la quale sarà insignito (assieme al suo omologo austriaco) della massima onorificenza altoatesina: le sottolinea in una nota il consigliere provinciale e regionale Alessandro Urzì, secondo il quale “non è ammissibile con la mano sinistra blandire il Presidente Napolitano ed appuntargli mielosamente al petto la medaglietta dell’onorificenza della Provincia autonoma di Bolzano, vantandone i grandi traguardi di civiltà raggiunti, mentre con la destra, in contemporanea, si umiliano la Repubblica italiana, i suoi simboli e una componente fondamentale del nostro territorio, ossia la Comunità di lingua italiana. E’ una situazione paradossale e dolorosa quella che si verificherà nei prossimi giorni in Alto Adige tanto da costringermi a comunicare che non parteciperò alla cerimonia del 5 settembre al Kursaal di Merano perché costituirà una raffinata insolenza verso la più alta carica dello Stato”. Non solo: Urzì critica anche il governatore altoatesino: “vorrei sapere se il presidente Durnwalder e la schiera di politicanti che gli faranno cornice renderanno omaggio all’inno d’Italia, di fronte al Presidente della Repubblica italiana, quell’inno che solo nel giugno scorso era stato da essi stessi definito e votato come ‘espressione di una ideologia che disprezza il genere umano’ in una votazione nel Consiglio provinciale di Bolzano”. Insomma, sia a Trento ma, soprattutto, a Bolzano una celebrazione all’insegna della massima ipocrisia.