Divieto di balneazione costa romagnola per eccesso di coliformi fecali: si rientra nella norma

Dal 1 agosto nuovamente consentiti i bagni, anche se alcuni esperti raccomandano prudenza. 

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Il consistente travaso a mare di liquami fognari non trattati che ha determinato il divieto di balneazione in oltre 20 punti della costa romagnola è destinato a rientrare entro il 1 agosto stando ai nuovi campionamenti effettuati dai comuni, Arpae e da Hera, la multiutlity che si occupa anche de ciclo delle acque.

«La carica batterica è tornata nella norma, i risultati intermedi, ricevuti questa mattina e i relativi a prelievi effettuati in mare ieri, vanno bene. Domani saranno pronti i definitivi e la balneazione sarà ripristinata» ha detto l’assessore all’ambiente del comune di Rimini, Anna Montini. Oggi come ieri, la qualità del mare è nella norma, ma il divieto, per legge, rimarrà fino a domani. «Il processo di sedimentazione per analizzare i campioni – spiega l’assessore – richiede dei tempi tecnici».

Il divieto di balneazione in mare sul litorale emiliano romagnolo era scattato ieri pomeriggio, in seguito alla campionatura, in 95 punti della costa, effettuati lunedì quando ancora vigeva un divieto di balneazione dovuto all’apertura delle fogne. Le analisi effettuate dall’Arpae hanno così mostrato uno sforamento dei limiti di legge di escherichia coli e enterococchi e i comuniinteressati, hanno provveduto ad emanare un’ordinanza di divieto di balneazione temporanea.

«I risultati intermedi di oggi si riferiscono al nuovo prelievo effettuato ieri, quando l’acqua era già visibilmente limpida – continua Montini -. La bandiera “bianco-rossa” del divieto è ovviamente mantenuta a rigore di legge fino a quando non saranno disponibili i risultati definitivi. Oggi vi sono delle nuove tecniche che in poche ore permetterebbero di avere dei campioni definitivi – sottolinea Montini – ma è la legge che prevede come fare i test e quindi per accelerarli serve una modifica della legge nazionale. Su questo punto stiano pensando di chiedere un aggiornamento delle tecniche. Fermo restando che siamo comunque contenti dei risultati perché nella zona Nord di Rimini non c’é stato bisogno di alcun divieto»

Dal comune di Riccione fanno sapere di aver chiesto un tavolo in Regione sulla questione ambientale. «Il report odierno ricevuto da Hera conferma quanto già riportato degli uffici comunali il 30 luglio in occasione della emissione dell’atto sindacale sul divieto temporaneo di balneazione in alcune parti del nostro territorio – ha detto l’assessore all’ambiente di Riccione, Lea Ermeti-. Nonostante le forti piogge dello scorso fine settimana i volumi di acque generate dalle precipitazioni non hanno prodotto sforamenti, ciò significa che non sono entrati in funzione né gli impianti di sollevamento né il depuratore. I dati ufficiosi in nostro possesso indicano un rientro dei valori ai parametri normali. Per questo motivo abbiamo chiesto un tavolo con la Regione con il coinvolgimento del turismo, ambiente e sanità».

Un confronto sulle modalità dei prelievi è stato chiesto anche dalla cooperativa dei bagnini, Federalberghi e associazioni di categoria di Riccione che in una nota auspicano «un confronto a livello regionale dove venga fatta chiarezza sulle tempistiche e sulle modalità da adottare nei prelievi delle acque, prelievi effettuati in questo caso il giorno 29 luglio preceduto da violenti temporali». In ballo ci sono grossi interessi economici, visto che la fuoriuscita degli scarichi fognari a mare ha avuto una forte eco sulla stampa, oltre che sui turisti, con numerose segnalazioni di disdette anticipate.

Anche se la qualità delle acque rientra nella normalità, numerosi esperti consigliano di andare cauti con i bagni in mare, sia perché negli scarichi fognari non ci sono solo residui fecali, ma anche molti residui di origine chimica e farmaceutica che la depurazione non riesce a trattare e l’elevata, insolita temperatura delle acque marine di questa stagione potrebbe dare origine a spiacevoli conseguenze.

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