Aeroporto di Bolzano, strategico o no?

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assoimprenditori confindutria alto adige presidente Stefan Pan 1
Per la Provincia e per gli imprenditori sì, per le opposizioni ed il Governo nì

Il futuro dell’aeroporto di Bolzano non è così roseo come sembra, complice anche la difficoltà economiche del vettore aereo AirAlps che a fine anno dovrebbe terminare i suoi servizi sullo scalo altoatesino, sia per il notevole deficit di esercizio accumulato dalla società aeroportuale Aeroporto Bolzano Dolomiti (ABD) posseduta quasi interamente dalla provincia di Bolzano.

Fino a qualche settimana fa, pareva che il Governo fosse intenzionato a fare rientrare lo scalo altoatesino tra i “rami secchi” cui togliere ogni sorta di finanziamento pubblico, lasciando ai suoi gestori ogni onere economico per tenerlo in funzione. Ora, secondo la stessa Provincia e Assoimprenditori (la Confindustria altoatesina) sembrerebbe che per lo scalo si apra un futuro meno plumbeo, in quanto sarebbe tornato nel novero degli scali “strategici” all’interno del piano elaborato dal Ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture Corrado Passera, dove l’aeroporto altoatesino sarebbe inserito tra i 30-40 poli da mantenere in attività, in particolare per completare la rete infrastrutturale del NordEst e per soddisfare le esigenze del turismo locale.

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Per il presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Stefan Pan “il Ministro Passera ha accolto in pieno gli spunti del nostro colloquio in occasione del convegno ‘Infrastrutture del Nordest per l’Italia’ organizzato dalle associazioni degli industriali di Veneto, Friuli-Venezia-Giulia e Trentino-Alto Adige”. Nel lungo colloquio personale con il ministro, avvenuto in seguito al convegno tenutosi ad inizio luglio a Venezia, Pan aveva sottolineato l’importanza dell’Alto Adige come ponte tra il Nord ed il Sud dell’Europa, ribadendo la centralità della provincia altoatesina in un contesto più ampio come quello del NordEst italiano. “La nostra area può diventare un crocevia strategico per l’intero territorio, fungendo sia da collegamento lungo l’asse Nord-Sud, sia da porta di accesso privilegiata verso l’Europa Orientale”, sostiene Pan.

Le dichiarazioni trionfalistiche trovano contraltare (e contrappasso) tra coloro che sono sempre stati tiepidi o contrari verso l’aeroporto di Bolzano. “Le dichiarazioni trionfalistiche della Giunta provinciale sul futuro dell’aeroporto di Bolzano sono incredibili – commenta Doriana Pavanello della segreteria Cgil-Agb – noi preferiamo stare con i piedi per terra e valutare due elementi senza i quali si rischia di giocare con il fuoco: la prima e fondamentale questione è il contesto in cui questo scalo è inserito. A meno che non si vogliano spianare le montagne in cui è racchiusa la pista di atterraggio, grandi prospettive di traffico di passeggeri non riusciamo a vederle. La seconda, altrettanto fondamentale, è che ci troviamo di fronte a un investimento finanziato con i soldi dei cittadini, ma che verrà utilizzato solo da un’elite. Troppi stanziamenti e troppa insistenza nel procedere in questo progetto, criticato da più parti, anche da quelle insospettabili, fa sorgere persino il sospetto che la politica stia cedendo a pressioni lobbistiche. Chiediamoci – conclude Pavanello – se davvero questo investimento sia oggi una priorità e interroghiamoci se il problema dell’accessibilità non sia affrontato su parametri sbagliati che non tengono in conto la conformazione del territorio”.

 

riccardo dello sbarba 1Per i consiglieri provinciali Verdi Hans Heiss e Riccardo Dello Sbarba le dichiarazioni del presidente degli industriali Pan e dell’assessore Widmann si fonando “su un falso presupposto: evidentemente Pan e Widmann non hanno letto il piano del governo. Nel piano – spiegano i due esponenti Verdi – a pagina 22, c’è l’elenco degli aeroporti italiani diviso in due tabelle. La prima tabella indica i 24 aeroporti principali, di cui 16 strategici. Qui Bolzano non compare affatto. La seconda tabella indica i 18 aeroporti di servizio e qui troviamo quello di Bolzano, cui viene assegnato un ruolo per collegamenti punto a punto e di supporto ai flussi turistici”. Uno scenario ben diverso da quello auspicato: per Heiss e Dello Sbarba “gli aeroporti di servizio dovranno entro 3 anni raggiungere un pareggio di bilancio, altrimenti dovranno essere presi provvedimenti (come il passaggio ai privati) che non comportino comunque finanziamenti pubblici”. Davvero difficile raddrizzare la pesante situazione economica dello scalo altoatesino in così poco tempo.