Dopo gli scandali, rivoluzione al Prosciutto di Parma

L’anno scorso la scoperta dell’utilizzo di cosce di maiale di razza non conforme al disciplinare. Il Consorzio cambia certificatore e riforma il disciplinare. 

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prosciutto di parma

Dopo lo scandalo scoppiato poco più di un anno fa che ha visto coinvolti i consorzi del Prosciutto di Parma e di San Danielecon la Procura di Torino intervenuta per sequestrare oltre 300.000 prosciutti e con 140 allevamenti di maiali posti sotto inchiesta, ora si cambia. L’inchiesta ha evidenziato come sono state messe in vendita di cosce provenienti da maiali nati con il seme di Duroc danese, una razza diversa da quelle previste dai disciplinari dei consorzi. Inoltre, il mancato controllo e rispetto dei disciplinari su cui dovevano sorvegliare ha portato al commissariamento per sei mesi dal ministero delle Politiche agricole per gravi irregolarità dei due istituti di certificazione (Istituto Parma Qualità e Ifcq Certificazioni).

Dopo le polemiche e lo scoperchiamento dello scandalo, il Consorzio del Prosciutto di Parma e i suoi produttori hanno ridefinito la strategia per rilanciare il comparto puntando su quattro pilastri: assoluta terzietà dei controlli, task force di esperti dedicata alla certificazione, modifica e rafforzamento del sistema dei controlli, revisione del disciplinare di produzione.

Dopo vent’anni di collaborazione con l’Istituto Parma Qualità (IPQ), il Consorzio ha affidato al veneto CSQA Certificazioni il sistema di certificazione e controlli della DOP Prosciutto di Parma. CSQA è un ente leader del settore, di comprovata esperienza e professionalità, in grado di assicurare assoluta terzietà e imparzialità ponendo fine alle criticità emerse recentemente all’interno del sistema di certificazione e sul possibile conflitto di interessi. Le ampie e indiscusse competenze del nuovo organismo – sia nel comparto DOP IGP che nelle certificazioni in ambito volontario – stimoleranno inoltre il settore a definire strategie di rafforzamento della denominazione anche attraverso lo sviluppo di iniziative sui temi di maggiore attualità: ambiente, benessere animale, sostenibilità. In questo periodo transitorio, l’IPQ continuerà a svolgere il suo incarico di controllo e certificazione sotto la vigilanza del ministero delle Politiche agricole.

CSQA avvierà immediatamente i lavori per la definizione del nuovo piano di controllo nell’attesa dell’autorizzazione ufficiale da parte dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Mipaaft (ICQRF). Dopo un lungo lavoro di preparazione durato diversi mesi, il Consorzio ha formalmente avviato anche l’iter di modifica del disciplinareche prevede nei prossimi giorni la consultazione di tutta la filiera produttiva.

Le modifiche riguarderanno tutti gli anelli della produzione, dalle caratteristiche della materia prima – tra cui genetica, peso e alimentazione dei suini, benessere animale, peso e caratteristiche delle cosce fresche – fino al prodotto finito come metodo di lavorazione, peso e stagionatura del prosciutto, modalità di vendita, prodotto pre-affettato, ecc.

Al fine di rafforzare ulteriormente il sistema di prevenzione delle frodi e garantire al consumatore un prodotto più sicuro, il nuovo disciplinare conterrà anche specifici elementi per la tracciabilità e la rintracciabilità del prodotto lungo tutta la filiera produttiva. Il tutto per rilanciare il Prosciutto di Parma DOP e recuperare la fiducia dei consumatori, oltre che per sostenere l’intera filiera suinicola nazionale e dare lavoro a oltre 50.000 persone.

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