L’orso M12 nuovamente in Alto Adige

0
929
PAB orso m13 1
PAB orso m13 1Un giovane individuo nato nel 2010 è tornato nella zona di Trafoi, dopo aver trascorso un lungo periodo nella zona a cavallo tra l’Engadina in Svizzera e la provincia di Sondrio in Lombardia

L’orso M13 è tornato in Alto Adige e il suo arrivo si è subito manifestato con la predazione di due pecore sugli alpeggi di Trafoi, una delle quali è stata uccisa e l’altra gravemente ferita. L’orso M13 ha già fatto spesso parlare di sé per la sua scarsa diffidenza nei confronti dell’uomo che, a differenza degli altri orsi che, non appena fiutano la presenza dell’uomo si allontanano, M13 si lascia avvistare facilmente e prosegue quasi indisturbato il suo percorso. Malgrado questo comportamento confidente, che viene valutato di una certa “problematicità” per la facilità di incontri con l’uomo, questo orso non ha mai mostrato atteggiamenti aggressivi e non può essere ritenuto pericoloso.

M13 fa parte di una cucciolata di 3 orsi maschi: M12, M13, M14. Tutti questi orsi, pur essendo nati in Trentino, si sono spostati verso nord, compiendo notevoli spostamenti. M12 ed M14 sono stati investiti ed uccisi da autovetture nel tentativo di attraversare i grandi fondovalle della nostra provincia: M14 ad aprile in Val d’Isarco sulla SS12 a Villandro; M12 a giugno sulla MeBo a Terlano.
La scarsa diffidenza nei confronti dell’uomo di M13, ha indotto l’autorità venatoria a catturarlo lo scorso autunno in Val d’Ultimo, applicandogli un collare satellitare per controllarne gli spostamenti. L’orso dopo aver trascorso il periodo invernale in zone isolate a cavallo tra la provincia di Trento e l’Alto Adige, senza creare alcun problema, ha perso il collare a fine gennaio. Il periodo primaverile ha indotto questo giovane orso di due anni d’età a compiere nuovi spostamenti. A metà marzo era presente in Val d’Ultimo, dove si è reso responsabile di un incontro ravvicinato con il guardiacaccia; negli ultimi giorni ha compiuto questo notevole spostamento verso nord, attraversando il fondovalle del Fiume Adige.

Anche se l’orso non mostra un comportamento aggressivo, tuttavia è un animale selvatico e si raccomanda di evitare tentativi di avvicinarlo per scattare foto o girare filmati o addirittura offrirgli qualcosa da mangiare.

Dall’Alto Adige in Trentino: anche qui la presenza dell’orso è sempre più comune anche nelle località di fondovalle: a seguito del progetto di reintroduzione “Life Ursus” voluto dalla provincia di Trento, i plantigradi si sono rapidamente adattati al nuovo territorio moltiplicandosi rapidamente. Anche l’altra sera, sulla statale Gardesana un automobilista è stato coinvolto in un incidente con un’orsa e relativa cucciolata intenta ad attraversare la strada. Nei boschi sopra l’abitato di Ravina a Trento, un residente intento a passeggiare è stato protagonista di un incontro molto ravvicinato con un’altra famigliola. Lo stesso pochi giorni fa in Vallagarina. Tanto basta per far intonare alla Lega Nord, da sempre fiera avversaria del progetto di reintroduzione dell’orso in Trentino, strali circa la difficile convivenza tra plantigradi e residenti, tanto che oggi è diventato difficile e pericoloso passeggiare non solo tra ai boschi, ma anche nelle zone di campagna appena fuori dei centri abitati.